martedì 9 maggio 2017

Aggiornamento portafoglio

Non una rivoluzione, ma alcuni significativi cambiamenti: anche se fatti nelle settimane passate, per trasparenza la loro performance sarà calcolata a partire da oggi.

Vendite complete

Indus Holding: nel portafoglio fin dall’inizio nel 2015, ha generato un rendimento complessivo di quasi 130% (+22% da inizio anno). Rimane un’ottima azienda, ma molto più costosa di quando è stata acquistata e con un leggero deterioramento della solidità patrimoniale: preferisco pertanto ri-allocare il capitale ad opportunità che mi sembrano più interessanti.
Vendite parziali
Grenke & Total Produce: valgono esattamente le stesse considerazioni esposte sopra: due eccellenti aziende ma più costose di quando sono state acquistate, e pertanto ho deciso di ridurre l’esposizione per motivi di risk management (erano arrivate a pesare 11% e 10%, rispettivamente, del portafoglio). Al contrario di Indus, tuttavia, ho preferito incassare parte dei profitti, ridurre la partecipazione e continuare a mantenere entrambe in portafoglio.

Nuovi acquisti
Tetragon Financial Group (TFG LN): TFG è un fondo chiuso che investe in strategie “alternative”: inizialmente focalizzato su CLO, oggi gli investimenti includono altre credit strategies, equities, real estate ed infrastrutture.

Riverstone Energy (RSE LN): altro fondo chiuso, Riverstone è attivo invece nel settore energetico, investendo in particolare in aziende non quotate nel settore E&P (exploration & production) e mid-stream.

Paniere real estate: ho incrementato l’esposizione al settore immobiliare con un mix di Irlanda con Hibernia REIT (HBRN ID) e Russia con Raven Russia (RUS LN, azioni ordinarie, e RUSP LN, preferred shares). 

Paniere pescicoltura: Bakkafrost (BAKKA NO) e Austevoll (AUSS NO): entrambe aziende quotate sulla Borsa norvegese (anche se Bakkafrost è domiciliata alle isole Fær Øer), la prima è esclusivamente dedicata all’allevamento dei salmoni mentre la seconda, oltre ai salmoni attraverso la partecipazione di maggioranza in Leroy Seafood Group, è attiva anche nella pesca oceanica e nella vendita di derivati dal pesce.

Maggiori dettagli su queste aziende nei prossimi giorni, via via che troverò il tempo di scriverne.

Un commento a parte merita Kennedy Wilson Europe (KWE LN): lo scorso 24 aprile ha infatti accettato una proposta di fusione in Kennedy Wilson Holdings, Inc. (KWHI). Considerando il rapporto di scambio (0,667 azioni KWHI per ogni azione KWE), il prezzo dell’acquirente al momento dell’offerta ($22,5) ed il tasso di cambio GBP/USD, il valore implicito di ogni azione KWE era di £11,74, rispetto al prezzo di circa £9,80: ed infatti il prezzo di KWE schizzò immediatamente a £11,10 dopo l’annuncio. Ma oggi le cose sono cambiate: il mercato non sembra aver apprezzato l’operazione: KWHI è scesa a $19,70, la sterlina si è leggermente rafforzata ed il valore implicito di KWE è diminuito fino a £10,15 (rispetto ad un prezzo corrente di £11,22). Rimango ad osservare come si svilupperà la situazione, ma è probabile che a breve KWE sarà ceduta: non certo un successo, visto che includendo i dividendi l’investimento oggi si chiuderebbe appena in parità (in gran parte a causa della svalutazione della sterlina).

Ad oggi il portafoglio risulta pertanto così composto:

10 commenti:

  1. Matteo, la sua strategia d'investimento è abilmente incentrata sullo stock picking, ma le chiedo: a monte della scelta dei singoli titoli, lei considera di rimanere sempre investito oppure prende in considerazione anche di ridurre o perfino uscire del tutto dall'azionario al verificarsi di certe condizioni di rischio? Una suggestione: l'attuale P/E di Shiller è di ormai quasi 30 volte...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Completamente fuori dall’azionario penso che non succederà, per un investitore di lungo periodo non avrebbe molto senso.

      Il livello di esposizione del portafoglio dipende dalle opportunità che trovo: lo scorso anno la liquidità era circa 20%, oggi molto meno, ma personalmente non venderò mai una posizione perché “mi aspetto che il prezzo possa scendere e potrò ricomprarla più sotto”. Queste sono decisioni di market timing, che non sono assolutamente capace di prendere in maniera profittevole: se vendo è perché sono cambiate le condizioni dell’azienda, oppure perché il prezzo mi sembra elevato. Se ci fosse un crash spero che i miei titoli siano in grado di sopportarlo senza fallire e poi recuperare: su quando e di quanto questo potrebbe essere, nessuno lo sa.

      Ed il CAPE non è mai stato pensato come indicatore di timing, quanto piuttosto per mettere in prospettiva i rendimenti attesi.

      Elimina
  2. Noto con piacere che TFF (un'azienda che mi piace parecchio) è ancora nel suo portafoglio ed è quella con un peso maggiore. Sicuramente il valore intrinseco rispetto alla data del suo acquisto è aumentato. Negli ultimi mesi è aumentato (e non di poco) anche il prezzo del titolo. Secondo Lei, ultimamente il titolo ha corso troppo e in maniera ingiustificata o questo balzo è da ritenersi in qualche modo giustificabile?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il 2016 è stato un anno “difficile”, il 2017 sembra molto migliore (TFF finisce l’anno fiscale ad aprile). Non è un’azienda che comunica molto con il mercato (che non è necessariamente un problema, anzi direi il contrario): l’ultimo aggiornamento è di marzo sui primi 9 mesi dell’anno, nel quale hanno riportato buoni numeri ed alzato il target per il 2017, quello che è finito il 30 aprile. Ed il prezzo si è impennato proprio a partire da marzo. Oggi l’azienda non è così cheap come tre anni fa (P/E 25x), ma questa è una situazione comune a tutti i mercati.

      Elimina
  3. Salve,
    vedo con piacere che su Austevoll la pensiamo allo stesso modo:businness profittevole,personalmente ne ho da tempo con buoni guadagni.
    Mi incuriosisce invece la sua esposizione su Raven,specie sulle preferred:il businness mi sembra molto rischioso,dato che soffre molto delle variazioni del rublo,anche se la logistica in Russia sembra essere un mercato che ,in teoria,ha elevati ambiti di espansione,specie se verrano rimosse le sanzioni.Noto comuqnue che Raven ha anche interessi in ambito di immobili per uffici e privati....

    Cordiali saluti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. su Raven sto scrivendo adesso la mia tesi, sarà pronta spero oggi e potremmo discuterne meglio. Due cose al volo: 1) sono proprio gli investimenti in uffici che non mi piacciono; 2) le preferred sono meno rischiose delle azioni ordinarie

      Elimina
  4. Ottimi i risultati di Hibernia,inoltre ha aumentato il dividendo del 43%,cosa che comunque già si supponeva,dato che con il suo status di Reit,aumentano gli utili ed aumenta il dividendo,ed appare comunque nettamente a sconto in un paese in cui la crisi sembra essere alle spalle;su Raven ho trovato questo:
    http://english.eurobuildcee.com/?page=news&id=21216
    Sembra inserirsi all' interno dell' ambito della diversificazione che la società,a cominciare dall' immobiliare,sembra avere intrapreso......

    Cordiali saluti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie. HBRN è in fase di "sviluppo & investimento", quindi i risultati non sorprendono, e la tesi poggia in gran parte sul fatto che Dublino dovrebbe beneficiare dalla Brexit, sopratutto gli immobili uso ufficio che sono il focus di HBRN.

      Su Raven non sapevo di queste news: mi sembra comunque uno sviluppo all'interno del business esistente (warehouses) piuttosto che una diversificazione.

      Elimina
  5. Cos'è che ha fatto salire i volumi di acquisto il 21 aprile per Bakkafrost?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. non ne ho idea, non ci sono state particolari news in quei giorni

      Elimina