martedì 28 agosto 2018

Einhorn: long value / short growth, Assured Guaranty and Brighthouse Financial

Un commento nel post precedente mi ha stimolato ad approfondire le operazioni short, che in maniera un po’ generalizzata possono essere raggruppate in 4 categorie:
  1. Frodi vere e proprie / aziende con contabilità aggressiva (Enron, WorldCom, Parmalat, …)
  2. Booms that go bust” accompagnate da eccessiva leva finanziaria (telecom negli anni 1990, subprime, …)
  3. Declini secolari, spesso dovuti ad obsolescenza tecnologica, che diventano value traps (Pagine Gialle, …)
  4. Valutazioni insostenibili
Quelle al punto 1) sono quelle che permettono i maggiori profitti, ma anche le più difficili da identificare a priori. Al contrario, gli short sulla base di valutazioni eccessive sono più facili da trovare ma anche quelli dove ci si può fare più male.

giovedì 23 agosto 2018

Spotify (ed altre): servono nuove metriche di valutazione?

Un vecchio detto di Sir John Templeton (“Le quattro parole più pericolose sono: questa volta è differente!”) diventa particolarmente vero quando i bulls cominciano a spingere per l’uso di nuove metriche di valutazione perché i prezzi hanno superato qualsiasi livello possa essere giustificato da quelle più tradizionali. Questo approccio si accompagna infatti spesso ai picchi di frenesia del mercato: “price-to-eyeballs” rimane uno dei migliori ricordi della bolla Internet degli anni 1990…