mercoledì 10 gennaio 2018

Aggiornamento (molto rapido) su GoPro

Un anno e mezzo fa avevo dato un’occhiata a GoPro: nonostante il crollo del prezzo da $90 a $10, sembrava ancora costosa e senza prospettive eccitanti. Oggi tratta a $6.

Uno dei due pilastri indicati dal management per sostenere la crescita futura (riposizionarsi come una media company) era già stato abbandonato alla fine del 2016. L’altro (l’ingresso nel settore dei droni ricreativi) è stato appena ripudiato nell’annuncio dei risultati del quarto trimestre:

“Although Karma reached the #2 market position in its price band in 2017, the product faces margin challenges in an extremely competitive aerial market.  […] These factors make the aerial market untenable and GoPro will exit the market after selling its remaining Karma inventory. GoPro will continue to provide service and support to Karma customers.”
Mentre GoPro inseguiva questi sogni, la concorrenza ha attaccato il suo core business sia dal lato della qualità che dei prezzi. Nonostante la popolarità dei suoi prodotti, GoPro non ha nessun pricing power ed è stata vittima – come dozzine di volte nella storia dei consumer electronics - di previsioni troppo ottimistiche sul mercato potenziale:
"[…], at the start of the holiday quarter we saw soft demand for our HERO5 Black camera. Despite significant marketing support, we found consumers were reluctant to purchase HERO5 Black at the same price it launched at one year earlier. Our December 10 holiday price reduction provided a sharp increase in sell-through."
Il successo di un prodotto non ne garantisce un altro e nemmeno ricavi ricorrenti (le “invenzioni” di Snap sono state facilmente copiate da Facebook).

Ripetete con me: “A fad is not a moat”.

3 commenti:

  1. Bravo!
    GoPro è il classico specchietto per allodole in cui un frescone come me purtroppo avrebbe investito.

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    1. Otto, ma tu non sei il milionario che ha investito in Banca Ifis mentre io sono il fesso che ha detto che era costosa?

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    2. Le avevo scritto sul post di IFIS, ultimo commento, che non pensavo affatto che lei fosse un fesso!
      Con IFIS non si può dire che lei non abbia preso un grosso abbaglio. Probabilmente è più bravo a valutare le aziende classiche manifatturiere industriali piuttosto che le banche specializzate in NPL.
      Io comunque leggo sempre il suo blog, magari nel tempo imparo qualcosa.

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