lunedì 15 ottobre 2018

Aggiornamento portafoglio: un paio di vendite ed altre considerazioni

A seguito di una review delle posizioni in portafoglio, ho deciso che era giunto il momento di incassare un po’ di profitti e prepararsi alle prossime mosse.

Ho venduto Altice USA (ATUS:US), ricevuta dallo spin-off, mantenendo invece Altice Europe (ATC:NA): un po’ per pigrizia, nel corso dell’estate ho visto evaporare gran parte del guadagno, che comunque veniva soprattutto da rumours. Dopo aver ceduto (parzialmente) le torri di trasmissione in Francia, Portogallo e Repubblica Dominicana, ci sono altri assets che possono essere monetizzati per ridurre il debito, e credo che il titolo possa apprezzarsi ulteriormente a seguito di qualche operazione straordinaria (è diventata comunque una posizione marginale che pesa solo 1%).

Ho venduto anche Total Produce (TOT ID): di nuovo, per pigrizia ho perso buona parte del rendimento rispetto a qualche mese fa, anche se complessivamente il titolo ha realizzato un guadagno di +160%. Dico per pigrizia perché avevo già evidenziato nell’aggiornamento precedente alcuni motivi di preoccupazione. Oltre all’acquisizione di Dole Food Company possiamo infatti aggiungere: sembra più interessata ad accrescere le dimensioni che alla redditività degli investimenti; gli utili core sono sempre più difficili da comprendere (continue poste straordinarie, ammortamenti di goodwill, variazioni nel valore delle opzioni put/contingencies, …); bassa conversione degli utili in FCF; la crescita organica sembra essere negativa e venire solo dalle acquisizioni di quote di minoranza in altre aziende.

Dopo queste vendite la liquidità è salita a 13%. Le decisioni sono state ponderate a lungo anche per finanziare nuovi acquisti che ho in mente: ho alcuni titoli in shortlist che mi sembrano potenzialmente interessanti, ma al momento preferisco attendere e mantenere la liquidità. Penso che ci saranno migliori opportunità nelle prossime settimane, soprattutto (ma non solo) sul mercato italiano. (Nota: come sempre, questa non è una previsione di market timing, non ho la minima idea di come si muoveranno i mercati nei prossimi mesi).

Alcuni aggiornamenti su altre aziende in portafoglio:

  • BETT (6,7% del portafoglio): le discussioni sulla possibile fusione con Brunni-Bahnen Engelberg sono state abbandonate per divergenze sul prezzo.
  • JZ Capital Partners (3,6%): da quando lo scorso anno l’azienda ha cancellato il pagamento dei dividendi sembra che non interessi più a nessuno. Gli azionisti di controllo sembrano non curarsi del prezzo che langue e nonostante i buoni assets posseduti non si vede all’orizzonte nessun evento che potrebbe chiudere lo sconto sul NAV (oltre 40%).
  • Spice Private Equity (4,7%): situazione molto simile a JZCP (sconto sul NAV di 35%), anche se in questo caso i dividendi sono annunciati a partire dal 2019. Contrariamente a quello che alcuni azionisti chiedevano (liquidare il veicolo e distribuire la liquidità), GP Investments ha deciso invece di aumentare gli investimenti diretti con 4 nuove acquisizioni tra 2017 e 2018 che oggi costituiscono 80% del NAV: The Craftory (investe in nuovi brand nel settore dei beni di consumo, 26% del NAV); Bravo Brio Restaurant Group (attivo in US, 26%); Leon (una catena di fast-food di cibo “naturale”, 14%); e Rimini Street (un fornitore di enterprise software per integrare i prodotti di Oracle, IBM, …, 12%). L’unica che conosco un po’ è Rimini Street. Continuo a monitorare.
  • Riverstone Energy (2,6%): nell’ultimo anno l’aumento del NAV (+5%) non è stato quello che ci saremmo potuti aspettare visto l’andamento del prezzo del petrolio. Questo è comprensibile per un’azienda come RSE, il cui valore è in gran parte “sottoterra” e non ancora in produzione: queste aziende sono valutate sui prezzi forward piuttosto che su quelli spot, ed i primi sono aumentati molto meno dei secondi. Le sue due partecipazioni principali (Hammerhead Resources, 29% del NAV, e Centennial Resource Development, 18% del NAV) hanno tuttavia giacimenti con costi di estrazione molto bassi ed ampia capacità di incrementare rapidamente la produzione.
Per altre aziende (Grenke e Thermador Groupe) i cali dei prezzi non sembrano legati a peggioramenti nei fondamentali: per ora non mi pare che destino particolari preoccupazioni.

10 commenti:

  1. Ciao. Ottimo blog. Ma dove e' il link al PTF completo per avere un quadro d'insieme (e non nascondo valutare se copiare qualche movimento) ?

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    1. Il report su performance e composizione lo faccio semestralmente, l'ultimo è qui: http://mrmarketmiscalculates.blogspot.com/2018/07/performance-portafoglio-primo-semestre.html

      Gli aggiornamenti riguardano acquisti/vendite o notizie importanti sui titoli in portafoglio

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    2. Sei un signore (come sempre). Se fai/farai consulenza fee-only hai gia' un potenziale cliente. Sono 2 anni scarsi che ti leggo, da quando ho visto su finanzaonline (che seguo da circa 10 anni, ma ahime' il tempo e' sempre poco...) un post molto bello di un ragazzo neo-laureato (se non ricordo male non in materie economiche, forse medicina) che si era formato una coscienza finanziaria grazie a due siti ed uno era il tuo; data l'armoniosità e la semplicità del post, li sono andati a vedere piu’ per curiosità che altro, ma sono rimasto colpito dal taglio "Non-convenzionale" delle tue analisi. In questo mondo di piratoni finanziari (e io ne ho conosciuto molto bene uno giusto 20 anni fa, che adesso e' molto famoso e nominato a livello nazionale...), ti devo fare ancor più i sinceri complimenti per la tua concretezza ed il dettaglio -senza mai risultare noiso- dei tuoi post. Anche se in alcuni casi non ti condivido totalmente: come sull'oro; perche' quando cade il sospensorio -e prima o poi cade- si tornera' al baratto oppure la BCE & C. sceglieranno quanto possiamo prelevare al giorno/mese dal nostro bancomat/conto (Grecia e Argentina docet).

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    3. Il mio problema con l’oro è il seguente: i dati dimostrano che molte delle caratteristiche che le persone comunemente associano all’oro sono FALSE. È indubbio che se ci sia uno shock il suo prezzo salirà, ma per questioni psicologiche, non c’è niente di intrinseco nell’oro che gli fa fare quello che le persone ritengono farà. Altro punto: se torneremo al baratto e l’oro sarà l’unico bene rimasto, che senso ha mettere solo 5% del proprio portafoglio in oro quando il restante 95% non varrà niente? Se si ha questa visione bisogna mettere almeno 50% in oro.

      E poi due curiosità:
      1. Qual è l’altro sito interessante?
      2. Chi è il piratone finanziario molto famoso?

      Grazie

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    4. Al volo perche' devo uscire: infatti non considero affatto l'opzione 5% in oro, tuttavia bisogna riflettere che l'oro e' un bene finito ed i suoi costi medi di estrazione sono relativamente vicini al prezzo corrente (c'e' un margine, rimango ad un articolo al cessato blog... ora mi sfugge il nome, del 10%-15%, ergo se ne deve perforza reciclare un po' per avere cosi' vicino costo di estrazione e prezzo di vendita).
      Devo trovare il post di 2 anni fa (Cmq. non l'ho trovato interessante, l'altro).
      Ovviamente se faccio il nome mi querela! Semmai preferirei prima dare le prove... ma perche' rivangare fatti accaduti tra il 1999 ed il 2004 ?

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    5. non credo che questa persona legga il mio blog, comunque non voglio certo metterla nei guai...

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  2. Ciao Matteo, hai mai guardato a SFPI?

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    1. Magari conosci DOM Security che e' la key holding nel loro portafoglio

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    2. Conosco DOM ma sono da anni in Assa Abloy, che preferisco.

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