lunedì 9 dicembre 2019

Santa is coming to Wall Street!

Se volete indirizzare i vostri pargoli verso l’affascinante mondo dell’alta finanza, perché a Natale non regalate loro un classico ed eduativo gioco da tavolo?

Si parte dal più famoso di tutti, Monopoly, creato nel 1935 ed essenzialmente un gioco di speculazione immobiliare con varie edizioni speciali inclusa una Berkshire Hathaway Diamond Edition.

Per chi volesse qualcosa di meno conosciuto, ecco in rigoroso ordine cronologico alcune idee: in genere riflettono le condizioni economiche (o più spesso le “mode”) del periodo nel quale sono stati lanciati, ma tutti prevedono un mix di bravura (sapere quando le probabilità sono a tuo favore), fortuna (possibili interruzioni nei mercati) e spregiudicatezza (possibilità di scambiare informazioni privilegiate) che rispecchiano l’andamento dei mercati finanziari reali.[Le immagini di seguito sono riprese da Winton Capital.] 

Ticker: The Wall Street Game (1929)
Lanciato quando si pensava che i mercati avessero raggiunto, nelle parole dell’economista Irving Fisher, un “permanently high plateau”, Ticker permette di replicare le speculazioni azionarie tipiche di ogni ufficio di broker dell’epoca, incoraggiando a sviluppare le proprie strategie di trading incluso short selling e l’utilizzo della leva. Il gioco cerca tuttavia di mantenere un’apparenza responsabile, specificando che sono “il caso assieme a scelte giudiziose a determinare i risultati”.
Bulls and Bears (1936)
Uscito nel pieno della Grande Depressione, 7 anni dopo il crash di Wall Street, è una versione più sobria del precedente: ha una struttura simile a Monopoly, si comprano e vendono azioni a seconda delle caselle del tabellone sulle quali si arriva. L’obiettivo rimane quello di possedere tutto il contante in circolazione e controllare tutte le azioni.
Corner the Market (1938)
Se siete interessati al mercato delle commodities com’era prima dell’avvento del trading elettronico (solo un telefono ed i pit trader che gesticolano), questo è il gioco per voi. Promosso come puro gioco di speculazione, si possono trattare sei mercati (zucchero, caffè, gomma, cotone, rame e pellami) con l’obbiettivo di mettere una particolare materia prima nell’angolo (“corner”) e vedere così il valore dei propri investimenti salire rapidamente. D’altronde, non è Natale senza Una poltrona per due ed il “corner” sui future sul succo d’arancia…
The World of Wall Street (1969)
Spesso trascurati quando si parla di bolle finanziarie, gli anni 1960 (“go-go years”) furono un periodo di manie speculative grazie alla scoperta di massa dei fondi comuni e soprattutto alle prime conglomerate ed aziende high-tech. Lo scopo del gioco era proprio di insegnare i pro e contro di “investire in aziende glamour, ad elevata crescita e blue chips”: i prezzi delle azioni cambiano ad ogni turno a seconda di carte con titoli come “L’uomo è sulla luna!”, “Il reddito dei consumatori al massimo storico!” o “Approvato il trasporto supersonico!"

Stockbroker (1971)
Gioco da tavolo inglese che probabilmente esagera le abilità degli stockbrokers, richiede tuttavia la capacità di fare qualche calcolo a mente. Promosso con lo slogan che per vincere bisogna essere “come un vero agente di borsa: un po' astuto, un po' spietato e molto scaltro”.

The Beat Inflation Strategy Game (1975)
Anche questo in linea con l’epoca nel quale fu lanciato (gli anni 1970): con i prezzi delle commodities che raggiunsero i massimi storici, il gioco insegna come fare soldi investendo in un mondo nel quale l’inflazione è in rapida accelerazione. Allo stesso tempo, riprende le polemiche sulle politiche economiche del tempo: “L’inflazione può essere fermata: se non viene fatto è per motivi politici!” Partendo da una linea di credito di $100.000, i giocatori devono raggiungere $1 milione comprando e vendendo attività reali e finanziarie (obbligazioni, azioni, oro, zucchero e cacao), facendo attenzione ai tassi d’interesse e d’inflazione che cambiano durante la partita.

Hostile Takeover (1987)
Un gioco che sarebbe piaciuto anche a Gordon Gekko, è stato ovviamente lanciato al picco dei gloriosi anni 1980, quando le acquisizioni ostili erano rampanti: comprate anche voi una conglomerata, fatene uno spezzatino ed ignorate qualsiasi autorità di controllo (“The Game of Wealth, Power and Insider Trading”, “Greed is fun”). Le acquisizioni si possono fare con liquidità o prestiti bancari, ma gli altri giocatori possono opporre resistenza, ad esempio giocando la carta “random walk”. Vi troverete tutti i termini tipici delle acquisizioni ostili: “shark repellent”, “poison pills”, “the scorched earth defence”, “the crowned jewel defence.”
Contango (2000)
Uscito quando la bolla Internet stava scoppiando, il nome è poco appropriato: è vero che occasionalmente i giocatori possono prendere posizione su investimenti alternativi come le commodities, ma il gioco è essenzialmente basato sulle azioni. Come in molti altri casi, arrivare su una casella consente di acquistare le azioni di quella società, mentre l’estrazione di carte bonus può spingere verso l'alto o il basso il valore del portafoglio: ad esempio la carta “random walk” (con il valore di un titolo che aumenta senza alcuna ragione) e la carta “Super Bowl Effect” (che aggiunge valore a un portafoglio data la tendenza del mercato azionario ad aumentare dopo la vittoria di una squadra della NFC).
Bailout (2009)
Perché non rivivere il dramma e l’eccitazione della Grande Crisi con un gioco nel quale le regole della finanza sono capovolte come nel 2007 (slogan: “Per vincere devi perdere!”)? Si gioca come Chief Financial Officer di una banca americana (“Washed Up Mutual; Bankruptcy O’America; Worth Farless; Greedy Investors of America; Liquidation Brothers; No Cashvia”), con l’obiettivo di accumulare il maggior ammontare di debito prima che tutti i giocatori raggiungano la casella di Bailout, garantendosi così il diritto di essere salvati dal governo. Ma attenzione a non finire su Stress Test, che vi costringe a rivelare agli altri giocatori la situazione del vostro stato patrimoniale…
Market Meltdown (2012)
Il più recente, drammatizza l’ansietà post-crisi ed il caos finanziario con le persone che hanno perso la fiducia nella Banca di salvaguardare i loro risparmi. I giocatori devono infatti prendere pesantemente a prestito, ripagare i loro finanziatori mentre fanno scommesse sempre maggiori nel mercato azionario (rappresentato dalla ruota della roulette) e finire per ideare qualche inghippo per coprire le perdite: l’obiettivo è infatti di sopravvivere finché tutti gli altri giocatori non hanno fatto bancarotta. Tra le caselle sulle quali si può arrivare ci sono: “Data”, per avere maggiori informazioni per far girare la roulette in proprio favore (ma anche “Data Wipe” che cancella qualsiasi vantaggio); “Arbitrage”, per fare una scommessa senza rischio; e “Financial Regulator” che può imporre multe.


Per chi fosse realmente interessato, alcuni di questi si possono trovare su eBay o da venditori vari su Amazon Marketplace.

Nessun commento:

Posta un commento