Tuttavia, sono rimasto molto deluso nel leggere la lettera agli investitori per il 2019 (per chi fosse interessato la trovate qui), dove la performance è indicata come “high single-digit gains”, quindi qualcosa come 8%-9% rispetto a +30% per S&P 500. Questo è uno snapshot del suo portafoglio (solo le posizioni americane), la liquidità era 31%.
Quello che mi ha deluso non è certamente la performance, quanto la lista di “lamentele” su perché sia stata così mediocre. Nell’ordine:
- Investitori che vogliono “alternative assets” con bassa correlazione e protezione dal downside
- Gestori / asset allocators che offrono queste strategie con liquidità giornaliera, esacerbando la domanda/offerta per azioni
- La Fed, che prima ha esitato e poi ceduto alle pressioni politiche
- Il mercato del lavoro, con la disoccupazione che è ai minimi da 50 anni ma con l’inflazione che rimane ostinatamente bassa
- Fondi passivi: oggi controllano il 45% di tutte le strategie azionarie, e le decisioni sono prese sulla base dei flussi e non dei fondamentali
- Debito globale: troppo
- Tassi d’interesse negativi: colpa delle banche centrali in Europa e Giappone a causa del punto #6
- CLO e debito dei paesi emergenti: colpa del punto #7, che spinge a cercare un qualche rendimento in qualsiasi alternativa disponibile
- Private equity: troppo grandi e con troppi mezzi a disposizione
- Venture capital: come punto #9
- Unicorni e valutazioni elevate, conseguenza diretta di tassi d’interesse troppo bassi
- Governance
- Trump
- Il partito repubblicano
- Il partito democratico
- Trend following
Detto questo, è esattamente adesso il momento per preferire strategie come la sua, anche se non c'è alcuna garanzia su quando la marea girerà.
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