martedì 12 gennaio 2021

“Golden age of fraud”

Un paio di esempi di quella che Jim Chanos chiama correttamente la “Golden Age of Fraud”. 

Un report di ieri di Credit Suisse proclamava che: “… Tesla’s cost of capital is negative – the market is paying Tesla to take capital.” Questo vuol dire che gli investitori stanno comprando le azioni con l’aspettativa di ricevere in futuro MENO di quello che pagano oggi? Viste le valutazioni correnti questa è una previsione ragionevole, ma sono quasi sicuro che non fosse quello che Credit Suisse voleva dire.
Almeno nella sezione dei rischi l’analista è abbastanza onesto da ammettere che: “When it becomes hard to recruit new investors, or when large numbers of existing investors cash out, these schemes tend to collapse”. Anche se poi, con un target price di $800 rispetto a $810 di oggi conclude con: “There is no bear case on Tesla”.
[Per chi volesse una traduzione di: “the market is sharpy focused on terminal value stories”, eccola qua: qualsiasi cosa Musk dica (robo-taxis, cybertruck, integrazione con i pannelli solari, batterie, saremo su Marte in 4 anni, …) sarà accettata in maniera supina dagli investitori e riflessa nel valore “terminale” di Tesla. La parola corretta in questo caso è proprio “storie”: non importa quanto queste promesse siano state disattese negli ultimi anni…]

Bank of America è invece molto più diretta e genuina: “più il prezzo di Tesla sale e più continuerà a salire”. Anche qui la traduzione: la prossima volta che Tesla decide per un altro capital raise ($5 miliardi annunciato a fine 2020) vogliamo esserci anche noi!
Ma tutto questo è (quasi) normale ed etico rispetto al co-fondatore di Lemonade (LMND US), la insurtech con ovviamente zero profitti ma valutata 100x il fatturato: prima ha passato la mattina ad inveire contro gli short-seller che diffondono informazioni dannose ed errate, e poi nel pomeriggio ha annunciato un’offerta secondaria nella quale gli insiders vendono circa $300 milioni delle loro azioni!
Mai come oggi vale il motto di De Coubertin: “L'importante non è vincere, ma partecipare”.

8 commenti:

  1. C'è un fatto strano che non riesco a spiegarmi. Alla luce di tutto questo il bond Tesla 2025 rende più del bond Ford di pari scadenza (4.30% contro 3.40%).....

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    1. perchè i mercati obbligazionari sono dominati da gufi pessimisti che non capiscono il genio di Musk! in realtà bisogna vedere le caratteristiche dei due bond, che ISIN hanno?

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    2. Eccomi, ad esempio i seguenti bond in USD:
      USU8810LAA18 Tesla 5.30% 15.8.2025 prezzo 104 Yield 4.30%
      US345397B280 Ford Motor Credit Co LLC 3.375% 13.11.2025 prezzo 101.60 Yield 3.02%

      oppure anche
      US89236THW80 Toyota Motor Credit Co 0.80% 9.1.2026 prezzo 99.75 Yield 0.85%

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    3. Per cominciare, il rating di Tesla è B+, mentre per Ford è BBB- e per Toyota A+: diciamo che i credit analyst hanno meno fiducia degli equity analyst nelle prospettive da qui al 2025 di Tesla (=capacità di ripagare il bond)

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    4. appunto, una società con basso merito creditizio dovrebbe esprimere un premio al rischio più alto soipratutto sull'equity !!

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    5. e vedere se è callable e a che prezzo

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  2. Chiunque parli di frodi finanziarie senza citare le criptovalute e' uno sciocco (o in malafede).
    Almeno Tesla qualcosa la produce, la investing thesis sara' fantasiosa, esagerata, ma almeno c'e'. Per il Bitcoin invece?

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    1. Grazie per il commento e gli apprezzamenti...
      Ma non ho capito: quando si parla di frodi bisogna per forza citare bitcoin altrimenti si è in malafede?!? E la tesi dietro le criptovalute c'è, che possa piacere o meno e che sia corretta o meno: a me non piace, come per l'oro, questo non vuol dire che non ci sia

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