La fine dell’anno è sempre un buon periodo per rivedere
il proprio portafoglio e riconsiderare la tesi iniziale su un investimento per
decidere se è ancora in linea con le aspettative.
Questo elenco comprende aziende europee che seguo
da un po’ di tempo e che continuo a ritenere dei buoni investimenti: alcune
sono salite molto nel 2012-2013, altre hanno fatto poca strada. L’idea di fondo
è di mantenerle su un arco temporale di 2-5 anni (anche di più), il tempo
necessario perché possano realizzare il loro pieno potenziale.
Avviso: tutte le aziende sono small-cap (se non micro-cap)
e sono tutt’altro che eccitanti a
livello mediatico. Chiunque sia alla ricerca di hot tips (le nuove Twitter, Tesla, Moncler, …), mi dispiace ma è
capitato nel blog sbagliato.
Quindi, in ordine rigorosamente alfabetico:
1. April (APR:FP, Francia). Società di assicurazioni basata su un modello di brokeraggio, April vende (anche
attraverso il proprio network di financial
planners) e gestisce contratti assicurativi personalizzati sottoscritti da
altri assicuratori. Al momento sta soffrendo per la riforma delle regole nel
settore sanitario francese, ma nonostante questo i risultati sono positivi ed
in crescita. Per il basso capitale impiegato, uno dei migliori business model
tra i titoli del settore finanziario.
2.
Atrium European Real Estate (ATRS:AV, Austria). Azienda immobiliare
(tecnicamente non un REIT, Real Estate
Investment Trust, ma un REOC, Real
Estate Operating Company) che costruisce e gestisce centri commerciali.
Benché domiciliata a Jersey e quotata a Vienna, opera esclusivamente
nell’Europa centrale e dell’est, principalmente in Polonia, Repubblica Ceca e Russia.
Il livello di occupazione degli immobili rimane elevatissimo (oltre 98%),
mentre il debito è molto basso, pari soltanto al 28% del valore degli immobili.
Oggi tratta ad uno sconto sul NAV del 55% con un dividend yield di 5%.
3. Constructions
Industrielles de la Mediterranee – CNIM Group (COM:FP, Francia). A seguito di acquisizioni e ristrutturazioni, oggi
CNIM è una società industriale che offre soluzioni “chiavi in mano” nel settore
dei rifiuti e dell’energia: costruzione e gestione di impianti per lo
smaltimento di rifiuti, per il trattamento delle acque e loro trasformazione in
energia; impianti ad energia solare; l’installazione di boiler industriali, … CNIM
ha costruito centrali in Francia, Belgio, Italia, UK, USA e Azerbaijan. Mentre alcuni
di questi progetti sono eventi singoli, in molti casi la società ottiene da
essi ricavi ricorrenti, come ad esempio nel caso delle centrali per lo
smaltimento dei rifiuti (che sono gestite per 20-30 anni) o nei boiler
industriali (dove il 70% dei ricavi viene da contratti per servizi di
mantenimento). Tutto questo ha permesso a CNIM di avere un ROE medio
nell’ultimo decennio di quasi 20% nonostante una posizione finanziaria netta
positiva.
4. Grenke Group (GLJ:GR, Germania). Si
occupa di leasing focalizzandosi sui prestiti a piccole e medie imprese per
l’acquisto di impianti e macchinari soprattutto per comunicazioni (IT, fotocopiatrici,
telecomunicazioni, …). La maggior parte della crescita negli ultimi anni è
venuta da quei paesi europei nei quali le banche domestiche hanno ridotto i
prestiti verso le PMI. Al contrario, Grenke ha continuato ad investire: dopo
l’espansione in Svizzera e Francia, l’azienda è entrata in Italia, in Brasile
nel 2012 ed a Dubai nel 2013. Questi investimenti (staff, uffici ed aderenza
alle regole locali) hanno un impatto negativo sugli utili nel breve periodo, ma
anche rendimenti eccellenti nel lungo periodo. Più le banche locali riducono la
propria attività (anche per le regole di Basilea III), maggiori sono i
rendimenti incrementali per Grenke.
5. Indus Holding (INH:GR, Germania). Holding di partecipazioni
in piccole-medie imprese tedesche attive nei settori delle costruzioni ed infrastrutture,
della meccanica ingegneristica, della tecnologia medica e della life science. Al momento detiene in
portafoglio partecipazioni in 40 aziende, il cui fatturato è generato per il
50% in Germania, per il 20% in Europa e per il 30% nel resto del mondo.
6. KAS Bank (KA:NA, Olanda). KAS Bank è una piccola banca olandese specializzata nei
servizi di custodian (mantenimento
delle posizioni in portafoglio, riconciliazione delle transazioni fatte,
controllo del rischio, reporting, …) per clienti istituzionali, soprattutto
fondi pensione. Un basso profilo di rischio è essenziale in questo business, e
questo è riflesso nella elevata qualità del suo stato patrimoniale: il capitale
Tier I è infatti superiore a 20%. Al momento la redditività è sotto pressione a
causa dei bassi tassi d’interesse: un aumento dei tassi a breve dovrebbe
beneficiare i profitti. Nel frattempo, si è pagati un dividendo del 7%.
7. Leoni (LEO:GR,
Germania).
Il business principale di Leoni è la fornitura di cavi per veicoli (efficienza
nei consumi del carburante, sistemi di sicurezza, elettronica, comunicazioni,
…). A livello mondiale, il segmento è dominato da 4 aziende, con Leoni la più
grande in Europa e la quarta a livello mondiale. Questi componenti sono
strettamente correlati con l’andamento della produzione e vendita di auto, ma Leoni
ha anche un business non secondario di cavi per uso industriale, e quindi non è
legata solo al settore auto ma anche a quelli della robotica, delle
telecomunicazioni e della salute. Il numero di players in questo settore è
diminuito rapidamente negli ultimi anni: come attività separata, questa
divisione di Leoni sarebbe la terza in Europa ed è un ottimo candidato per una
acquisizione. Leoni è gestita in modo molto conservativo, con una solida
struttura finanziaria.
8.
Maisons France Confort (MFC:FP, Francia). MFC progetta e realizza case, soprattutto villette
singole per famiglie. Opera in un mercato molto frammentato, ma è riuscita ad
aumentare significativamente la propria quota (oggi circa il 4% in tutta la
Francia e quasi 7% nei dipartimenti in cui opera). Il business model di MFC è di
progettare l’edificio e poi sub-appaltare la costruzione: la terra è acquistata
separatamente dal cliente e la casa è costruita solo quando è totalmente pre-finanziata.
In questo modo MFC non deve impiegare ingenti capitali, che le permette di
avere dei rendimenti attorno al 20%.
9. Manutan (MAN:FP, Francia). Fondata nel 1966, Manutan è specializzata nella
vendita di strumenti ed attrezzi industriali, tecnologici e per ufficio via
catalogo ed è oggi è il leader europeo nel settore B2B. Opera in 20 paesi
offrendo 200,000 prodotti a circa 600,000 clienti sia via catalogo (70% delle
vendite) che Internet (30%). Quello di distributore (wholesaler) è un buon business perché i fornitori hanno poco potere
contrattuale (Manutan si rifornisce da oltre 1,300 fornitori) e sono
incentivati ad usare i distributori per trovare nuovi clienti. Le economie di
scala sono fondamentali poiché i clienti cercano sempre di razionalizzare gli
acquisti e ridurre i costi. Una delle caratteristiche migliori di Manutan è la
capacità di aumentare storicamente le vendite a tassi superiori all’inflazione
attraverso una combinazione di crescita organica, espansione in nuovi paesi e
acquisizioni mirate. Più importante, questa crescita è stata ottenuta
mantenendo un ROE a doppia cifra.
10. SIAS – Società Iniziative Autostradali e
Servizi SpA (SIS:IM, Italia). SIAS
è l’operatore dell’autostrada Torino-Milano, oltre ad altri tratti come la Cisa,
la Torino-Piacenza-Alessandria, l’Autostrada dei Fiori, etc… per un totale di
oltre 1.300 km in Italia (principalmente nel nord-ovest) ed altri 84 km in UK.
È attiva anche nel settore delle costruzioni per le concessionarie del gruppo.
La struttura patrimoniale è relativamente solida, e la valutazione è tra le più
basse nel settore delle infrastrutture. Se il livello di traffico sulle
autostrade italiane si stabilizza, SIAS ha un notevole potenziale di upside.
11. TFF
Group (Tonnellerie François Frères) (TFF:FP, Francia). Nonostante l’eccellente performance dell’ultimo anno,
rimane un’azione molto interessante: un altro esempio della tipica azienda a
conduzione familiare, gestita in maniera conservativa ed orientata ai risultati
di lungo periodo. TFF è infatti il maggior produttore mondiale di botti in
quercia per l’invecchiamento di vini e liquori, e ha beneficiato dell’aumento
della ricchezza pro-capite nei paesi emergenti che comprano i costosi prodotti francesi.
TFF ha acquisito qualche mese fa il numero due francese Radoux ed adesso
comincia a raccoglierne i frutti. Una specie di “azienda del lusso” in
incognito.
12. Thermador Groupe (THEP:FP, Francia). Azienda specializzata nella distribuzione di
prodotti utilizzati nella costruzione e ristrutturazione di case (pompe,
impianti idraulici, riscaldamento, …). Ha una cultura aziendale ed un modello di business
molto peculiari e non facilmente replicabili, riflessi negli elevati e stabili
rendimenti del capitale superiori al 20%. Attualmente sta facendo un po’ di fatica
a causa della debole domanda interna, ma rimane un’eccellente azienda ad un
prezzo ragionevole, con un dividend yield
di quasi 5%.
13. Total Produce (TOT:ID, Irlanda). Total
Produce è la principale azienda europea nel settore della distribuzione di
frutta e verdura, con oltre 250 milioni cassette di prodotti freschi vendute
ogni anno in 19 nazioni europee. È l’esempio perfetto del tipo di società che
ricerco: un business facile da capire e da gestire; utili e redditività per i
prossimi anni che possono essere stimati con sufficiente sicurezza; flussi di
cassa stabili e che non richiedono grossi investimenti solo per rimanere in
attività; ed una valutazione ragionevole.
14. VIB Vermoegen (VIH:GR, Germania). VIB Vermoegen è un’altra società di real estate commerciale, focalizzata
nelle ricche regioni della Germania meridionale attorno a Monaco e Stoccarda.
Il portafoglio è ben diversificato, con 97 proprietà usate per il 40% da
aziende di logistica, 29% da retailers,
16% per uso industriale e 15% per uffici da aziende quali BMW, Aldi, Lidl e
Continental. La durata media dei contratti in essere è di quasi 7 anni, con un
elevato rendimento delle rendite (rispetto al valore di mercato) di 7,4%. VIB
genera sostenuti e stabili flussi di cassa ed utilizza delle assunzioni
contabili molto conservative nella valutazione dei propri immobili. Il debito
non è così basso come per Atrium, ma è comunque attorno al 60% del valore delle
proprietà e con scadenze a lungo termine (80% ha una scadenza superiore a 5
anni).
Molto interessante!
RispondiEliminaSe non ti spiace ho postato il tuo articolo anche sul mio blog che ti invito a visitare .
www.blackdogportfolio.com
Grazie, anche se la "netiquette" prevederebbe il link al blog originale
EliminaScusa...mia dimenticanza...l'ho inserito nel blogroll ma non nel post..stasera correggo!
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