mercoledì 24 febbraio 2016

My new “BETT”

Può un’azione il cui prezzo è aumentato di 5x negli ultimi 5 anni essere ancora considerata value? Sì, e non si tratta di una “scommessa”.

Da oltre 100 anni, il massiccio del Titlis accoglie turisti, sportivi ed entusiasti della montagna. Bergbahnen Engelberg-Truebsee-Titlis AG (in breve, BETT) è la società che opera la ferrovia che trasporta i visitatori, le funivie ed altre strutture ricreative nella cittadina di Engelberg. Si tratta di una destinazione sciistica e vacanziera nel cuore della Svizzera che offre scenari spettacolari come Glacier Cave e Titlis Cliff Walk, il più alto ponte sospeso in Europa.


 

Le caratteristiche principali che ricerco in un’azienda sono: 1) un business che sarà ancora fiorente tra 10 anni; 2) un vantaggio competitivo sostenibile (“moat”); 3) management competente ed onesto; 4) un prezzo interessante. Le migliori attività sono infatti quelle che non sono soggette a competizione e che non richiedono il reinvestimento di tutti i flussi di cassa solo per rimanere in attività.

Per il #1, basta ricordare che la prima funivia nella regione di Engelberg fu aperta nel 1913: nel corso del tempo ha resistito a due guerre mondiali nonché alle recenti crisi finanziarie. Per il #2, le società che gestiscono gli impianti di ski-lift sono invece in genere dei pessimi business: su un centinaio di operatori in Svizzera, quasi tutte sono in perdita. Il motivo è semplice: poiché rivestono un’importanza critica per le economie locali, sono mantenute in vita ad “ogni costo” anche se non hanno alcuna speranza di generare profitti. Il risultato è una cronica sovra-capacità e bassi rendimenti del capitale investito. Quindi, cosa rende BETT differente? Il fatto che sia virtualmente immune dalla concorrenza vista l’impossibilità (finanziaria, ambientale ed estetica) di costruire strutture o linee di trasporto alternative.

Vale infatti il detto del settore immobiliare: “Location, location, location!” Engelberg è situata a 20 minuti di distanza dalla A2, la principale autostrada che attraversa la Svizzera unendola all’Italia a sud ed alla Francia e alla Germania a nord: è a circa 35 minuti di macchina da Lucerna, 1 ora da Zurigo e meno di due ore da Berna. L’importanza di questa posizione è duplice.

In primo luogo l’ha resa molto popolare tra i turisti asiatici che fanno il giro d’Europa: il classico tour comprende infatti l’arrivo in aereo a Roma, il trasferimento in pullman prima a Venezia e poi Milano, una sosta di uno/due giorni in Svizzera per comprare un orologio e visitare le montagne, per finire poi a Parigi – tutto nel giro di una settimana o poco più. Ed Engelberg/Titlis è soltanto uno dei due ghiacciai sulla linea diretta tra Milano e Parigi: le altre montagne sono tutte ad almeno un’ora aggiuntiva di strada. Questo le dà un enorme vantaggio sugli altri operatori: può utilizzare le proprie strutture a piena capacità per tutto l’anno. Nel corso dell’anno fiscale 2015 (chiuso ad ottobre) ha infatti registrato 592.000 visitatori nella stagione invernale e 587.000 in quella estiva. 

In secondo luogo, la vicinanza a Zurigo e Lucerna la rende popolare per gli sciatori giornalieri e del week-end di queste città, nonché per quelli del sud della Germania: questo le permette di avere pricing power, perché pochi sono disposti a guidare più a lungo solo per risparmiare qualche franco sullo ski-pass. Inoltre non richiama solo gli sciatori, avendo aggiunto svariate attrazioni anche per i meno sportivi: oltre alla Titlis Cliff Walk ci sono ristoranti con specialità tipiche, negozi ed una funivia che passa sopra il ghiacciaio. 

Analisi finanziaria
Il business di BETT è molto semplice e soprattutto redditizio: i suoi vantaggi competitivi sono riflessi in margini operativi del 40% e ROE del 25%.

I ricavi da trasporti comprendono circa il 60% del fatturato, mentre alberghi, ristoranti ed alloggi includono il restante 40%. Il fatturato è cresciuto ad un tasso composto del 5% negli ultimi 20 anni, mentre l’utile operativo è cresciuto di oltre il 10%: la leva operativa fa sì che una volta coperti i costi fissi tutto il fatturato si trasforma in utili. Oggi, i margini operativi sono i migliori che abbia BETT abbia mai realizzato.


Il crollo degli utili e dei flussi operativi nel 2010, nonostante l’aumento di EBIT, è stato dovuto ad uno spiacevole “contrattempo”, quando CHF 10 milioni di investimenti fatti da uno dei manager negli anni precedenti si sono rivelati completamente fraudolenti: il dirigente è stato licenziato e perseguito legalmente, ma i soldi erano ormai andati. In seguito BETT ha fatto grosse riforme alla sua corporate governance per prevenire episodi simili: i nuovi CEO e CFO furono assunti proprio in questa occasione.

Ma soprattutto il management è stato nel tempo eccellente nell’allocare il capitale: i consistenti e stabili FCF sono stati infatti re-investiti nella crescita interna, migliorando ed espandendo le strutture disponibili per aumentare la capacità ricettiva. Lo scorso dicembre, dopo un periodo di costruzione di 20 mesi, e soprattutto nei tempi e costi previsti, è stato aperto il Titlis Xpress, una nuova funivia che riduce il tempo necessario ad arrivare in cima alla montagna ed aumenta il numero di passeggeri da 1.600 a 2.400 l’ora.

Valutazione
Per un asset così unico uno si aspetterebbe di dover pagare un premio sostanzioso. Al contrario: nonostante la rapida crescita degli ultimi anni (da CHF 80 nel 2011 ad oltre CHF 420), il prezzo sembra ancora oggi a buon mercato, essendo acquistabile ad un EV/EBIT inferiore ad 8x.

Al prezzo attuale di circa CHF 400, la capitalizzazione di CHF 270 milioni è supportata da CHF 30 milioni di utili netti registrati lo scorso anno, che implica un P/E di meno di 10x (utilizzando gli utili medi degli ultimi 5 anni si arriva comunque ad un P/E di solo 13x). Il debito lordo è più che ragionevole (CHF 14 ml) e pari a metà degli utili operativi: data l’ampia liquidità (CHF 25 ml), la posizione finanziaria netta è addirittura positiva. A questo si aggiunge un dividend yield di 2% (non eccezionale, ma sempre meglio dei rendimenti negativi sui titoli di stato svizzeri…), con i dividendi che storicamente sono cresciuti più del 7% l’anno. BETT non ha inoltre né goodwill né altri intangibles: non vi è niente di male se rappresentano un vero vantaggio economico, ma non averne limita in qualche modo il rischio di downside dovuto ad impairments o altre sorprese.

Infine, l’affare è ancora migliore se si considera l’esistenza dei cosiddetti “hidden assets”: BETT possiede infatti dei terreni ad Engelberg che sono bilancio al costo storico di CHF 1,6 milioni. Una parte è già stata sviluppata a partire dal 2011 nel Titlis Resort, che negli ultimi anni ha portato extra-profitti per CHF 35 milioni (e restano ancora vari appartamenti da vendere); mentre un’area della stessa dimensione – ma migliore, essendo leggermente sopraelevata – è ancora disponibile. Si può ipotizzare che BETT riuscirà a monetizzarla con profitti simili a quelli del Titlis Resort, sia che decida di svilupparla lei stessa sia che decida di cederla.

Il motivo principale per la bassa valutazione è la liquidità del titolo: la ridotta capitalizzazione ed il limitato flottante rendono l’azienda “non-investibile” per molti fondi, poiché il volume giornaliero di transazioni – in media 200 azioni per CHF 80.000 – non permette loro di costruire una posizioni significativa. Per lo stesso motivo non ci sono analisti del sell-side che la coprono, sempre un segno positivo per trovare gemme nascoste. L’altro rischio, se così vogliamo chiamarlo, è la crescente dipendenza dal turismo asiatico: se l’economia cinese dovesse rallentare, la capacità dei cinesi di permettersi una vacanza in Europa dovrebbe ridursi, e di conseguenza i margini di BETT contrarsi.

Un’ultima considerazione riguarda l’esposizione valutaria: BETT è ovviamente un’azienda orientata al mercato domestico in quanto genera il 100% del suo fatturato in CHF. Per un investitore in euro, il rendimento totale nel corso del tempo dipenderà quindi dall’andamento del tasso di cambio, ed una eventuale svalutazione dell’euro è positiva in due modi. Può sembrare infatti contro-intuitivo per questo business, ma la forza di CHF non è necessariamente negativa: per i turisti asiatici, la permanenza in Svizzera è solo una frazione del tour europeo, forse un giorno su sette, mentre il grosso del viaggio è speso in Francia ed Italia. Di conseguenza, se l’euro si svaluta rispetto alle principali valute mondiali (incluso CHF), per i turisti asiatici la vacanza europea è comunque meno costosa.  

Mentre tutti questi fattori hanno un impatto di breve periodo, non dovrebbero tuttavia essere una preoccupazione per un investitore di lungo periodo: nelle ultime settimane ho costruito una piccola posizione, che cercherò di aumentare se il prezzo dovesse diventare più conveniente.

34 commenti:

  1. È la prima analisi di questo blog che sono riuscito a capire pure io.
    O lei è migliorato nell'esporre le cose, o questa BETT è un business talmente facile che anche un handicappato finanziario come me riesce a capirci qualcosa.

    Un giorno se ne avrà tempo e voglia potrebbe fare un articolo sulle valutazioni degli indici di mercato, Eurostoxx50, MSCI World, MSCI China, MSCI Brazil, MSCI Russia, MSCI Korea (del sud ovviamente), ecc.

    Perché dei vari indici è abbastanza facile reperire sul web i valori in aggregato tipo P/E e Div. Yield, ma come si fa a capire se sono buone valutazioni o se sono cari?

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    1. "come si fa a capire se sono buone valutazioni o se sono cari": questa è la domanda da un milione di dollari!

      Per decidere se una singola azione è cara o no si può fare riferimento ai suoi fondamentali; per farlo per un indice bisognerebbe analizzare tutti i singoli titoli in esso compreso.

      In maniera “spannometrica” due scorciatoie potrebbero essere:
      1) Confrontare i multipli attuali con quelli storici e vedere cosa è successo in situazioni simili
      2) Confrontarli con una sorta di multiplo “equo”, utilizzando anche un modello semplice come il “Gordon growth model”

      È questo il motivo per il quale preferisco focalizzarsi su singole aziende anziché interi mercati.

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  2. Credo abbia fatto uno split di un'azione in 7 azioni nel 2013.

    Qui il grafico che tiene conto dello split:

    https://www.wealthmanagement.bnpparibas.de/WealthManagement/Kurse-Maerkte/Aktien/Kurs-Snapshot/Charts/CH0214706357-BERGBAHNEN-ENGELBERG-TRUT-TITLIS-AG;jsessionid=482E18FF3272A49D1C8A82B35C5DE99B.app218

    È cresciuta ben più di 5x, direi quasi 10x dal 2006.

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    1. si, c'è stato uno split nel 2013 (di 16:1, non 7:1). Dal 2011 (circa CHF 80), l'aumento è di 5x, dal 2006 come dice lei è di più.

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  3. Buongiorno,
    sono un suo lettore ed ammetto che diversi titoli da lei consigliati sono finiti nel mio portafoglio.
    Questo titolo lo avevo già addocchiato poichè segnalato in un altro blog di un suo "equivalente" americano.
    Ammetto che sono un cacciatore di dividendi e il dividendo non mi entusiasmava più di tanto,ma la società sì.
    L' unico mio dubbio riguarda la valuta,dato che la Banca Centrale Svizzera ha pochi giorni fa testualmente dichiarato che il franco svizzero è sopravvalutato:http://www.lastampa.it/2016/02/23/economia/la-svizzera-il-franco-sopravvalutato-ov103PLNfK1G1YGEY9bsIK/pagina.html
    Certo,ci si potrebbe dotare di elementi di copertura,ma il titolo mi piace proprio per la sua semplicità e dotarmi di strumenti complessi per un importo che comunque non sarebbe rilevante nel mio portafogli mi sembra eccessivo.
    Lei che ne pensa.
    Le faccio i complimenti per l' eccellente lavoro svolto.

    Cordiali saluti

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    1. volendo per la copertura ci sono strumenti abbastanza semplici (cfd, certificates) negoziabili facilmente anche da privati

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    2. vero, ma hanno comunque un costo e sopratutto bisogna fare il roll-over quando scadono.

      Io preferisco vederla così. Se CHF si svaluta, diventa più conveniente per i turisti europei andare in Svizzera, e quindi BETT dovrebbe beneficiare da maggiori "volumi". Se invece CHF si apprezza, diviene più costoso andare in Svizzera e potrebbe perdere qualche cliente europeo, ma dovrebbe mantenere quelli asiatici.

      Nel lungo periodo non mi sembra il problema principale.

      E grazie per i complimenti, ma ripeto sempre che vi prego di fare le vostre analisi: il fatto che sia convinto di una cosa non la rende (purtroppo) corretta.

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  4. Spiego perché non investirei sul titolo ed in generale in azioni per i prossimi due-tre anni. Sebbene il tasso di crescita annuo del fatturato dal 2011 al 2015 sia stato di circa il 4.6% il corrispettivo tasso di crescita del valore in borsa è stato di circa il 41% all'anno (approssimativamente da CHF100 a CHF400).
    Durante lo stesso periodo chi non ha voluto correre alcun rischio in borsa ed ha investito in bond denominati in chf ad un anno rinnovandoli anno per anno non ha guadagnato pressoché nulla ed addirittura dal 2015 deve pagare interessi negativi per poter investire in tali ultimi strumenti senza rischio.
    Dal confronto di 41% contro Zero capisce anche un bambino che c'è qualcosa che ci sfugge.
    Ma dal momento che io credo il mercato prima o poi torni all'equilibrio e si riprenda quello che ha dato di troppo lascio a voi formulare attese sullo sviluppo futuro dei mercati.
    Nello specifico della società, stimare le capex includendo i flussi da disinvestimenti andrebbe giustificato. Di che natura sono? Straordinari o meno? Perchè se nelle capex si considerano solo gli investimenti tangibili allora il FCF diventerebbe negativo (almeno quello degli ultimi 2 anni).
    Una ultima nota: complimenti nel portare avanti questo blog che è assolutamente eccellente ma se il lavoro (che si basa immagino su ore ed ore trascorse a studiare società e mercati) viene erogato (e sfruttato dagli altri) gratuitamente quale futuro possono avere i financial bloggers?

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    1. @Anonimo: sul primo punto del suo commento credo l'autore di questo blog le risponderà che più che il fatturato contano gli utili.

      Sulla frase "dal momento che io credo il mercato prima o poi torni all'equilibrio", se fosse così allora Banca MPS un giorno tornerà a 40€.

      Sul punto poi del "futuro dei financial blogger", lei non ha capito una cosa. Chi investe oggi non è solo il vecchietto che va in banca a farsi vendere le SUB di BDM credendo siano dei AAA. E sarà sempre meno l'amico dell'amico che va dal promotore finanziario a farsi vendere un fondo monetario globale con un TER del 3%.
      Chi investe oggi, e non vuole buttare i suoi risparmi nel cesso, è uno che si informa un bel po' su internet prima.

      Già il fatto che l'autore di questo blog si esponga pubblicamente mettendo nero su bianco ciò su cui investirebbe lo qualifica a persona trasparente alla quale io mi affiderei molto, ma molto più volentieri, per una consulenza (a pagamento) sugli investimenti e per essere seguito (sempre a pagamento ovviamente).

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    2. Opinioni assolutamente legittime, alle quali vorrei aggiungere alcune considerazioni:
      - È vero, dal 2011 al 2015 il fatturato è cresciuto del 4,6% annuo vs. 41% annuo per il prezzo dell’azione; ma nello stesso periodo utili e unlevered FCF sono cresciuti, rispettivamente, di 19% e 33%; visto che quello che conta sono i FCF (e non i ricavi), il prezzo è cresciuto in linea con l’andamento del business sottostante. Ok, un po’ di più il prezzo, ma in un mercato rialzista questo è accettabile.
      - Concordo sull’equilibrio dei mercati e sulla mean-reversion, ma a me interessa cosa farà il business di BETT, non come si muoverà il prezzo dell’indice MSCI Switzerland o MSCI Europe. Certo, avrei preferito investire 4 anni fa, ma ho conosciuto la società solo qualche mese fa: ed oggi, nonostante tutto, ho pagato un prezzo comunque basso per un asset di elevata qualità (sempre a mio giudizio).

      Il punto sul capex è ottimo, non sono andato nei dettagli perchè già mi “accusano” di essere prolisso. In sintesi, dal 2011 parte del capex è quello normale (maintenance), e parte è stato dovuto allo sviluppo delle strutture. Dal 2012 ci sono stati anche disinvestimenti (che prima erano nulli) dovuti alla vendita degli appartamenti del Titlis Resort. Se escludiamo il resort e la cabinovia Titlis Xpress (one-off: adesso che è operativo i costi non sono sostenuti ogni anno), il capex è attorno a CHF 14-15 milioni (mia stima). Con oltre CHF 30 milioni di flussi operativi (non includendo i profitti sulla vendita degli appartamenti), i FCF non sono negativi.

      Sull’ultimo punto, posso rispondere solo per me: questo blog non fa e non farà mai pubblicità, sarà sempre gratuito ed ognuno potrà usarlo come meglio crede (compreso venire a denigrarmi per gli errori). Mi costa tempo e risorse non monetarie, e non incasso un euro. Ma come ho sempre detto, mi serve per dettagliare meglio le mie idee ed opinioni per i miei investimenti personali: questo lo faccio comunque, renderlo disponibile ad altri mi aiuta, attraverso i commenti come il suo, ad avere eventuali opinioni contrarie, migliorare la comprensione di aziende e mercati, oppure trovare nuove idee.

      Non so se financial blogger sia una professione: di sicuro non è la mia.

      Grazie mille per il contributo

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    3. Grazie anche al secondo Anonimo, ha risposto mentre stavo scrivendo anch'io e mi ha battuto sul tempo, rispondendo tra l'altro meglio di me...

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  5. Ciao a tutti,
    so che è off topic, ma Air Liquide a questi prezzi come Vi sembra? Grazie.

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    1. non la conosco, non l'ho mai guardata, anche se un paio di anni fa avevo analizzato SOL

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  6. Salve,
    la ringrazio per questo post, molto interessante e informativo.
    Ne approfitto per chiedere, viste le mie conoscenze limitate, c'è qualche banca italiana che permetta di operare sul mercato svizzero delle small cap tipo questa? Io ho conti con IWBank, Fineco (e Intesa) ma nessuna di queste offre operatività su questo mercato. Grazie comunque per l'eventuale risposta.

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    1. Mi permetto di risponderti io, anche se non sono il proprietario del blog.

      Su Binck.it (Banca Olandese operante in Italia) puoi comprare questo titolo come molti altri.

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    2. Grazie Gianni. Ribadisco l'illiquidità di questo titolo: per le small cap, controllate sempre il volume trattato ed i costi.

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    3. Grazie mille per la risposta Gianni!

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  7. Ci sono i bilanci in inglese di questo titolo?

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  8. Ciao Matteo ho dato un occhiata ai dati di bilancio di "BETT". C'e qualcosa che non mi torna con quanto da te asserito sulla valutazione. Dai dati societari I'ebit e' 32,7M chf. Nei 32,7M ci sono anche plusvalenze per vendita di asset immobiliari di 9,5M, pertanto escludendo tali plusvalenze l'EBIT adjusted sarebbero pari a 32,7M - 9,5M = 23,2M. considerando un tax rate di circa il 13%, ammortamenti per 9M e la tua stima del capex di 15M avremmo in condizioni di no grow un unlevered FCF = 23,2M * ( 1- 13%) + 9M - 15M = 14,2M. Avendo poi un PFN = +14M - 25M= - 9M, un numero di azioni di 0,67M ed prezzo per azione alla data di 395 CHF l' EV sara pari a 255,5M. DA cui si evince che l' EV/unlevered FCF = 255,5/14,2 = 18,8. Tale multiplo mi sembrerebbe abbastanza elevato per considerare l'azione a sconto. FOrse avro commesso qualche errore nelle valutazioni pertanto se puoi delucidarmi in merito te ne sarei grato. Saluti

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    1. No, quello che dici è giusto ed i calcoli sono corretti (e sapevo di quei 9,5 milioni).

      È sempre bene separare le spese non ricorrenti nel calcolo di “normalised earning power”: ad esempio, io escludo gli impairment di goodwill nel determinare una sorta di core earnings (se questi impairment sono fatti ogni anno, invece, qualche domanda bisogna farsela).

      In questo caso non ho ignorato le plusvalenze, ma ho ritenuto che fossero “parte del business”: se ho capito bene traducendo dal tedesco, del Titlis Resort rimangono ancora 35 appartamenti (credo li vogliano tenere per se, ma potrebbero anche venderli), più il restante terreno da sviluppare che dovrebbe portare profitti simili. Inoltre, i costi di sviluppo dell’immobiliare sono stati spesati nel conto economico negli anni passati, e quindi è giusto dal punto di vista finanziario che oggi i relativi guadagni siano inclusi nei profitti.

      Un EV/FCF di 20x (come veniva nella mia analisi, anche se non ne ho scritto, e simile al tuo valore) non è “regalato”, ma nemmeno costoso per un'azienda stabile di questo tipo. Ma è proprio quello a cui mi riferivo nel post su “Quantità vs qualità”: preferisco guardare alla bontà dell’azienda piuttosto che focalizzarmi su un singolo numero. Inoltre nel calcolo del valore intrinseco dovresti considerare anche quanto “nascosto” nei meandri contabili riguardo ai terreni: se vuoi aggiungerlo a parte o farlo rientrare nei FCF futuri è una scelta personale, ma comunque abbassa il tuo multiplo.

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  9. l'ultima semestrale della società, a seguito della quale è sceso il titolo, per quel che ho potuto comprendere, dal tedesco all'italiano, sostiene che ci sono state meno presenze per gli attentati terroristici in europa che hanno spaventato soprattutto i turisti asiatici, ma parla anche di euro debole come causa. In effetti, anche se nel lungo periodo, come giustamente sostiene lei, non ci si dovrebbe preoccupare del fattore cambio, un franco troppo forte al momento non incentiva il turismo in svizzera. Tuttavia lei sostiene : "per i turisti asiatici, la permanenza in Svizzera è solo una frazione del tour europeo, forse un giorno su sette, mentre il grosso del viaggio è speso in Francia ed Italia. Di conseguenza, se l’euro si svaluta rispetto alle principali valute mondiali (incluso CHF), per i turisti asiatici la vacanza europea è comunque meno costosa. " Ho fatto una ricerca anche riguardo sulle previsioni del settore turistico in Svizzera dalla quale emerge che non sembrano particolarmente positiva per le previsioni di presenze di turistici asiatici. Assunto il fatto che mi fido della sua analisi e concordo in tutti i suoi aspetti, so che lei ha orizzonti di lungo periodo, ma nello specifico a riguardo mi sa dire qualche cosa di più?

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    1. Tutto vero, e purtroppo quelle sono le ultime notizie disponibili, l'azienda non è di quelle che emette un comunicato alla settimana: i risultati del 2016 (l'anno fiscale si è chiuso ad ottobre) saranno resi noti il 25/01.

      Il problema del franco svizzero persiste, ma l'impatto sui turisti asiatici è limitato, perchè questi non vanno in Svizzera per sciare ma solo come una tappa del loro tour europeo, per cui l'euro vs renmimbi rimane la variabile principale (è vero che il turismo si è ridotto per le paure di attentati). CHF forte ha più impatto sugli sciatori che vengono da Italia, Francia e Germania, perchè per loro la vacanza diventa molto più costosa.

      Un'ultima cosa: come tutti, apprezzo molto quando qualcuno dice "mi piacciono le tue analisi", ma vi prego sempre di fare le vostre ricerche e decidere con la vostra testa.

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    2. dai risultati di fine esercizio si nota un evidente calo di fatturato della società, dovuto anche a minor vendite di immobili rispetto all'anno prima ma il calo dei ricavi di fatto è un po' su tutte le fonti di bett per la situazione generale del turismo in svizzera. Leggendo il rapporto di fine anno , traducendo con google map, è espressamente indicato un calo di turisti cinesi, anche se sostengono che è stato in parte rimpiazzato da turisti indiani, medio oriente etc. Leggendo poi articoli sul turismo in svizzera, questo calo di turisti cinesi è dovuto anche a maggiori complicazioni burocratiche per l'ottenimento del visto, fatto susseguito agli attacchi terroristici in europa. Quindi la sua tesi sui tristi asiatici al momento non sembra corretta. Poi.. una domanda. Per le grandi corporations americane, ad un crollo del fatturato segue inevitabilmente un crollo del titolo. In questo caso il crollo è stato minimo (di un 5%) e tra l'altro, qualcuno ha subito ricomprato portando il titolo ai valori precedenti. Perché secondo lei? Il calo dei riavi era più o meno in linea con le previsioni? il mercato aveva già giocato d'antacipo prima? So che non sono considerazioni di lungo periodo, infatti il titolo è, soprattutto ora, per chi ha prospettive di lungo periodo. Ma comprendere come il mercato valuta bett e perchè è una cosa che comunque mi chiedo. infondo la tesi di mr. market va bene fino ad un certo punto, il mercato totalmente inefficente non è.

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    3. Rispondo in ordine alle varie domande, cominciando da alcune considerazioni che ho fatto su BETT in risposta ad un commento in un altro post.

      “Ho visto, e non posso certo essere contento, ma la mia opinione di fondo non cambia.

      Il maggior problema rimane il calo dei visitatori asiatici, ma questo è purtroppo noto: CHF forte, terrorismo, … Dal punto di vista delle presenze individuali dicono invece di aver registrato un aumento, e che l’inverno 2017 sta registrando +5% rispetto all’anno precedente, anche grazie agli investimenti degli anni passati. Se non ho capito male ci sono anche dei costi one-off (che però non specificano), quindi gli utili dovrebbero essere un po' migliori: può definirli pessimi, ma ho visto di molto peggio in altre aziende... Aspetto il report completo per verificare (voglio vedere anche i FCF). Tutto sommato, la tesi mi sembra ancora valida.”

      Sugli altri punti:
      -“Quindi la sua tesi sui tristi asiatici al momento non sembra corretta”: vero, ma valuterò la bontà delle mie “tesi” (in generale e nello specifico su BETT) nei prossimi 10 anni, non su 12 mesi
      - “In questo caso il crollo è stato minimo (di un 5%)” Credo che il motivo sia l’illiquidità del titolo: non ci sono molti compratori ma nemmeno venditori, non essendo un titolo da "fondi comuni/ETF" chi le ha ha deciso di tenerle anche dopo la pubblicazione dei risultati (spero perchè condivide la mia tesi...)
      - “Il calo dei ricavi era più o meno in linea con le previsioni?” Non faccio mai previsioni sull’andamento di ricavi/utili di anno in anno.
      - “infatti il titolo è, soprattutto ora, per chi ha prospettive di lungo periodo” Tutti le mie considerazioni (e di conseguenza gli acquisti/vendite) sono fatte in un’ottica di lungo periodo, non soltanto “adesso”. Poi le cose possono cambiare ed è giusto modificare anche la propria opinione, ma non ho acquistato BETT perché mi aspettavo un aumento di visitatori asiatici nel 2016.
      - “Ma comprendere come il mercato valuta bett e perchè è una cosa che comunque mi chiedo. infondo la tesi di mr. market va bene fino ad un certo punto, il mercato totalmente inefficente non è” Assolutamente corretto, ma rimane la questione di fondo di come si decide di gestire il proprio portafoglio.

      La mia idea è di comprare qualcosa come se volessi esserne il proprietario per sempre. Il motivo è molto semplice: posso avere un’opinione su cosa un business potrà fare in futuro (che è ben diverso da dire che ritengo di avere sempre ragione), ma non ho la minima idea di come il mercato si comporterà nel breve e medio periodo. L’unica cosa che so è che nel lungo periodo il prezzo di mercato segue la performance del business.

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    4. Certo. Non ha bisogno di convincermi. anche io ho comprato bett come se la dovessi tenere per sempre. Ed è il mio primo acquisto. La società è solida, e mi piace che anche in questo ultimo esercizio abbiano pensato a rimborsare i debiti a lungo termine invece.. come fanno alcune corporations americane, spendere miliardi con operazioni di buy back mantenendosi i debiti fin che possono. Certo, avendo comprato poco tempo fa, avrei sperato già ora in una ripresa, invece credo che sarà più lenta in linea con l'andamento del settore turistico in Svizzera.

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  10. "Aspetto il report completo per verificare (voglio vedere anche i FCF)". Lei sa dove reperire il rendiconto finanziario? Se hanno rimborsato i debiti a lungo termine, anche se la cassa è sensibilmente diminuita, non dovrebbero avere in prospettiva fabbisogno di cassa. Non pensa?

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    1. Non credo che abbiano assolutamente problemi di “cassa”, anche perché i grossi investimenti degli ultimi anni sono completati e quindi non ricorrono ogni anno. La liquidità è diminuita di circa CHF 14m, mentre i debiti rimborsati sono CHF 6m: ci devono essere altre voci (capex?) che voglio controllare.

      Il bilancio 2016 completo non è ancor stato pubblicato, e nell’annuncio con i risultati ci sono solo stato patrimoniale e conto economico, ma non il rendiconto dei flussi di cassa.

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  11. dove è possibile fare stock picking di società con le caratteristiche di bett nei mercati quali svezia, germania, nord europa in genere. Con le stesse caratteristiche intendo.. small e micro cap (anche sotto i 50 milioni) lontane dalle mire speculative dei fondi di investimento, indiscussa solidità finanziaria - basso indebitamento, buon rendimento del capitale proprio - capitale investito, buoni FCF. Gestite da dirigenti onesti e competenti. Vantaggio competitivo. Non parlo di asset nascosti indicati al costo storico sullo stato patrimoniale perché non voglio chiedere troppo (come, a quel che ho capito è il caso di bett). Ma soprattutto un business semplice, così semplice che lo posso capire anche io. E seguire.. i fondi di private equity non li cmprendo. Io sto cercando altre 5 -6 aziende "buone" con queste caratteristiche da poterci investire. Lei mi può aiutare?
    Ho dato un occhiata VIB Vermogen AG. Mi convince meno. Ovvero è da tenersi, ma non sarei ora altrettanto sicuro di comprarla, perché il trend rialzista del titolo ha spinto un po' su il valore di mercato. Vib si porta poi dietro una mole di debito non indifferente e ciò ha i suoi risk factors.. tipo.. va bene , benissimo fino a che i tassi rimangono bassi. Inoltre emette obbligazioni convertibili il che, al contario di un buy back, da' uno svantaggio patrimoniale all'azionista

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  12. In tutti i mercati che lei ha citato (aggiungerei anche Olanda e Francia) ci sono varie aziende con le caratteristiche che ricerca. Come trovarle è un altro discorso, perché spesso gli stock screening quantitativi non evidenziano proprio questo tipo di aziende. Alcune le ho anch’io nella lista da analizzare, altre le conosco meglio ma spesso il prezzo non è “ragionevole”.

    VIB ha un po’ di debito come tutte le aziende di real estate, ma il parametro forse principale (“loan-to-value”) è sufficientemente conservativo essendo inferiore a 60%. Sul prezzo al momento non commento, ci sto pensando anch’io ma prima voglio vedere i risultati finali del 2016.

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  13. dall'ultimo articolo che ha scritto sul suo blog lei trae le solite conclusioni che ho tratto io, anche se io ho fatto le mie considerazioni in modo piu' intuitivo e meno tecnico (riguardo agli stati uniti). Proprio per questo sopra le scrivevo che cercavo small caps non in USA. Penso che molte grandi società americane siano, dal punto di vista qualitatvo, le migliori al mondo, ma non credo sia ora il momento di comprare, aspettando un momento migliore, ammesso che allora poi abbia liquidità. L'America, d'altronde, ha dato prova di avere un capitalismo un po' come una spugna, ad ogni crisi si è sempre risollevata.

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  14. dopo le effervescenze di tutti i commenti a questo post. Sembra tutto dimenticato... I turisti asiatici, per il momento non sono ancora tornati a fare la loro sosta mordi e fuggi dall'italia alla francia. Mi chiedo ma quanto è limitato il flottante in termini di percentuali? Dove trovo tale informazione? E poi, visto gli ancora buoni fondamentali, la modesta capitalizzazione di mercato, la qualità di questo asset, di cui ancora sono convinto, potrebbe essere possibile un delisting? Visto anche che sono così aperti al mondo che pubblicano i rapporti finanziari solo in tedesco?

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    1. Io non ho dimenticato e ho ancora il titolo.

      Che io sappia (spero di non sbagliare) le uniche partecipazioni superiori a 3% sono quelle di Relag Holding (11,2%) e della Municipalità di Engelberg (3,5%), quindi il restante dovrebbe essere flottante libero. Il problema sono i pochissimi scambi sul mercato in termini assoluti di CHF.

      Sul delisting non ho particolari informazioni, ma sono piuttosto scettico: chi potrebbe comprarla? E per farne cosa? La cittadinanza e la municipalità sarebbero felici di affidare la loro “proprietà” ad un singolo acquirente, magari di tipo puramente finanziario? L’unica possibilità che mi viene in mente è se l’acquirente fosse la stessa municipalità o il cantone in cui è, ma la vedo difficile perché dovrebbero impiegare risorse pubbliche in qualcosa che non cambierebbe la situazione attuale.

      Riguardo ai turisti asiatici: se sei lo stesso anonimo di vari commenti qui sopra, mi sembrava di essere stato chiaro su questo punto: sono sicuramente qualcosa da considerare, ma la tesi non è “arriveranno molti cinesi e quindi il prezzo andrà su”.

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  15. Grazie per la risposta. Si esatto. sono il solito anonimo (ultimi commenti) . Continuerò a tenere bett. Il fatto che sia difficile per fondi-ETF costruirsi una posizione ne fanno un titolo meno correlato agli indici di borsa, quindi un tiolo frose, non so, sotto certi aspetti, difensivo. Non anti-ciclico, ma difensivo.

    pur avendo in portafoglio società nord - europee, così come ha il portafoglio di questo blog, ho notato una correlazione allo standard and poor's 500 index. Sembra che tutti abbiano gli occhi puntati su questo indice, e che si aspettio una crisi finanziaria da un crollo di questo indice. Worren Buffet aveva consogliato già molto tempo fa di comprare un ETF che replicasse l'indice, e aveva scommesso che la maggior parte dei gestori professionali non avrebbero battuto l'indice.

    A volte mi sono chiesto se non avrei fatto meno fatica ad entrare sull'indice con un ETF per poi uscire quando chiaramente il trend rialzista non ci sarà più.

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