lunedì 21 dicembre 2020

(Ig)nobel Financial Awards 2020

Il 2020 verrà purtroppo ricordato per gli effetti molto reali della pandemia, ma rimarrà anche negli annali dei mercati finanziari come uno dei periodi più folli - ma anche più divertenti - di sempre: Jim Chanos lo ha definito come la “golden age of frauds”.

È quindi giunto il momento della quinta edizione degli IgNobel Financial Awards per le migliori affermazioni, stranezze e spesso nefandezze. Come sempre, i riconoscimenti non sono assegnati per la performance in sé, bensì con lo spirito di “first make people laugh, and then make them think”. Qui potete trovare i vincitori delle precedenti edizioni:
2016, 2017, 2018 e 2019.
 
L’ambitissimo premio di “Miglior banca dell’anno” non va all’eterna favorita Deutsche Bank e nemmeno alla nostra amata MPS, bensì a Citi con la seguente motivazione: “per avere ripagato accidentalmente agli investitori l’intero ammontare di un prestito di Revlon anziché i soli interessi”. L’intera vicenda è complessa con precedenti cause e controcause, e Citi ha dato la colpa ad un errore umano: in pratica un dipendente avrebbe selezionato la casella “Ripaga tutti”, un po’ come quando per sbaglio facciamo “Reply to All”…
 
Altra menzione che riguarda Citi, ma questa volta per tutti i gestori obbligazionari che si vantano di “prestare molta attenzione ai dettagli, non lasciamo niente che sia aperto ad interpretazioni”. Nel 2013 Citi ha emesso un bond con scadenza trentennale nel 2043, ma con la data errata nel prospetto: soltanto lo scorso settembre, dopo 7 anni, qualcuno se ne è accorto e Citi ha dovuto emettere un comunicato per precisare che la scadenza è proprio 2043.

Mai come quest’anno la frase “mercati efficienti” ha assunto un nuovo significato: gli hotel si stanno infatti trasformando in uffici, gli immobili commerciali si stanno convertendo in residenziali e le case diventano hotel grazie ad AiBnB.
(Per altri esempi di “efficienza” potete vedere questa serie in tre parti qui, qui e qui).
 
Il premio “Grazie, questo è veramente utile” va a HSBC per averci ricordato che “le obbligazioni governative non sono patate, è improbabile che vadano a male”.

Il premio “Neologismi” va ad un altro grande protagonista degli ultimi anni, WeWork: dopo “community adjusted EBITDA” e “adjusted EBITDA before growth investments”, quest’anno si è superata in termini di innovazione con “free cash OUTFLOW”!
Il premio “Coerenza” va a Paul Krugman senza bisogno di ulteriori commenti:
Ricordo che il professor Krugman ha ricevuto nel 2008 il vero Premio Nobel - Sveriges Riksbank Prize in Economic Sciences, spero non per studi come questo:
Il premio “Ok boomer” è di Mark Schmel di Fidelity per la seguente affermazione (anche se visto l’andamento dei mercati come dargli torto):
Il premio “Anche l’Italia è leader nel blockchain!” va a questa profumeria di Crotone per aver creato quella che ritengo sia la prima crema da viso per “ridensificare, ristrutturare e rigenerare la struttura che sostiene l'epidermideattraverso blockchain (come, non è spiegato), al punto di essere citata addirittura sul Financial Times.

Il premio “Rogue One: A Star Wars Story” va al gruppo editoriale Express per questo articolo: è vero che l’audience preferita del Daily Express sono quelli che riescono contemporaneamente a dichiarare che “la UE è un super-stato” e “la UE cadrà a pezzi da un giorno all’altro”, ma lo scudo protettivo che intendono rimuovere è qualcosa di simile a quello che proteggeva il pianeta imperiale Scarif?
A proposito dell’efficienza britannica, il premio “You had one job!” va a chiunque fosse incaricato di tracciare i contagi di Covid-19 in UK e si è accorto in ritardo del loro numero crescente perché il totale era in un file di Excel che aveva raggiunto il numero massimo di righe permesse. Il problema è stato prontamente risolto grazie alla tecnologia moderna, ovvero suddividendo il file in più fogli…
Il 2020 è stato anche l’anno nel quale il sell-side ha (di nuovo!) dato il peggio di sé.

Il premio “Ho capito tutto!” va a JPM Cazenove, per aver dichiarato a fine aprile che il report di KPMG – in realtà molto critico sull’operato di Wirecard, poi implosa a giugno – esonerava l’azienda ed era quindi positivo per il prezzo dell’azione.
Allo stesso modo, anche per Kepler tutto era a posto (nessuna necessità di riscrivere i bilanci precedenti) e ha mantenuto il rating a “Buy”: bisogna capirli, il report di KPMG era in tedesco e non lo hanno potuto leggere…
Ed infine Commerzbank, che ancora due settimane prima dell’implosione continuava a giurare che non c’era niente di illegale o sospetto nelle transazioni di Wirecard.
Il premio “Cheerleader dell’anno” va a Adam Jones di Morgan Stanley per le sue innumerevoli analisi su Tesla (e ultimamente anche su SpaceX): in uno degli ultimi report (ripreso anche da FT-Alphaville) il suo target price di $540 era così suddiviso:
Non soltanto la parte auto meriterebbe una valutazione rispetto al fatturato di 8x quella di Volkwagen, ma il business di Tesla Network Services (ovvero FSD – Full-Self Driving, che oggi rappresenta meno di 2% del fatturato del gruppo) sarebbe valutato in maniera indipendente a $180 miliardi. Non è tutto:
  • Tesla Insurance è valutata $16 miliardi, forse perché secondo Automotive News l’assicurazione per il modello base della Model 3 (prezzo $35.000) costa quanto quella della Porsche 911 (prezzo $99.000)
  • Tesla Mobility (quella che ha promesso 1 milione di robo-taxi sulle strade entro il 2020) è valutata $42 miliardi (3x Lyft, altra azienda in perenne perdita)
  • Tesla as a Third Party Supplier (essenzialmente la fornitura di powertrains ad altre case automobilistiche) è valutata altri $64 miliardi
Gli ultimi due business, è bene ricordarlo, oggi non esistono se non nella mente dei Tesla bulls! A questo punto mi sorprende che Tesla Energy valga “solo” $13 miliardi…
 
Il nostro Adam Jones merita anche un’altra nomination per questa “combo”: in un report di febbraio si dichiarava “bullish” su Virgin Galactic ma con un target price che era 40% inferiore al prezzo di mercato! Ad onore del vero la sua valutazione si è rivelata corretta, in quanto il prezzo attuale è circa $25: ma mi immagino quanto siano contenti i suoi clienti ai quali ha consigliato di essere “overweight”…
Tornando invece a Tesla, queste sono le previsioni e la valutazione di Piper Jaffray dello scorso febbraio: per il 2025 la banca prevedeva circa $115 miliardi di fatturato, raggiungibili con investimenti (capex) di $15 miliardi nei prossimi 5 anni (scusate la scarsa risoluzione).
Questo invece è lo stesso modello a settembre (non considerate i target price, che sono pre- e post-split): adesso le previsioni sono per un fatturato di $239 miliardi (il doppio del precedente), ma con lo stesso livello di investimenti di $15 miliardi! Secondo Piper Jaffray Tesla può aggiungere oltre $120 miliardi di fatturato (in pratica una BMW: no, non un’auto BMW, tutta l’azienda tedesca che ha un fatturato di €105 miliardi…) senza alcun investimento aggiuntivo. In un settore capital-intensive come quello automobilistico: BMW, che ha già l’infrastruttura per produrre 2,5 milioni di veicoli l’anno (vs. ~500k di Tesla), spende comunque €7 miliardi in capex ogni singolo anno.
Il premio “Meglio tardi che mai” va a Nikola: per chi non avesse seguito la vicenda, Nikola è una delle tante aziende che vuole rivoluzionare i trasporti usando l’idrogeno come carburante, si è quotata a giugno in una reverse merger con una SPAC ed è arrivata ad una capitalizzazione di $26 miliardi senza aver mai prodotto né tantomeno venduto un singolo veicolo. Lo scorso settembre Hindenburg Research ha rivelato che il video che mostrava il Nikola One in azione è un falso, in quanto il camion non aveva alcun motore ad idrogeno e semplicemente rotolava giù da una collina. Soltanto 8 dicembre Nikola ha aggiunto il seguente disclaimer al suo sito (e nonostante tutto oggi vale ancora $7 miliardi!).
In termini di innovazione non è stata da meno Arrival, un’altra azienda di trasporti che produce bus e van elettrici e che dovrebbe presto arrivare sul mercato sempre attraverso una SPAC ad una valutazione di $5 miliardi. Di nuovo, non ha ancora prodotto un singolo veicolo (comincerà il prossimo anno) ma è convinta di raggiungere $14 miliardi di fatturato nel 2024. Ancora meglio, nella presentazione depositata presso la SEC si auto-dichiara un buon investimento perché poco costosa sul multiplo EV / TAM (total addressable market). La domanda a questo punto è, “Perché no?”, lo sanno tutti che il fatturato è uguale al mercato potenziale (i competitors non esistono) e che gli utili sono così passè
Il premio “Aiutati che Dio ti aiuta” va a BC Partners: cosa fai se sei un fondo di private equity con una scadenza prevista di 10 anni, ma nel nono anno sei ancora impelagato con un’azienda che hai acquistato ben 7 anni prima? Semplice, vendi l’azienda a te stesso e tutti sono contenti! Nel 2013 BC Partners ha acquistato Springer Science attraverso un suo fondo stabilito nel 2011; nel 2015 l’azienda è stata fusa con Macmillan Science and Education per creare quella che oggi è Springer Nature e della quale BC Partners possiede il 47%; adesso siamo nel 2020 (nono anno di vita del fondo) e ha bisogno di realizzare l’investimento, ma l’azienda ha già rinviato per tre volte la quotazione. La soluzione è la creazione di un nuovo veicolo, posseduto da BC Partners ed altri investitori esterni, per permettere al fondo del 2011 di monetizzare la partecipazione.

Il premio “Perché investire in un hedge fund quando posso fare da solo?” va all’azienda software MicroStrategy: dopo aver già designato bitcoin come “preferred treasury reserve asset” con un’allocazione di $425 milioni, l’azienda ha emesso un’obbligazione convertibile da $650 milioni per investire ancora di più in bitcoin!
 
Il premio “Love the stock not the product” va a questo utente di Twitter: “Lemonade è un’azienda eccezionale, un disruptor con enorme potenziale, nonché un first-mover nel segmento dell’intelligenza artificiale applicata alle assicurazioni. Rimarrò investito nel titolo per i prossimi 10 anni!” “Ah, quindi utilizzi le loro polizze e sei contento?” “No, sono troppo costose…” 
Infine, la notizia che meglio rappresenta il 2020:
Buone feste a tutti.

1 commento:

  1. Amazing! I had a good laugh reading it. Thanks for your work and Buon Natale!!

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