giovedì 27 agosto 2020

Perchè il P/E è spesso fuorviante

Un paio di esempi sul perché il P/E di un’azione, soprattutto se calcolato su un solo anno, sia spesso ingannevole. 
 
Dal 10-K di Amazon al 31 dicembre 2019:

Dal 10-K di Microsoft al 30 giugno 2020:

Viste le valutazioni correnti l’impatto è marginale: il P/E di MSFT scende da 38x a 36x (Microsoft ha realizzato utili di $44 miliardi nell’anno fiscale appena concluso), quello di AMZN da 132x a 116x.

Ma per molte altre aziende, i cambiamenti nelle assunzioni utilizzate per alcune voci del conto economico (spesso a seguito di modifiche nei principi contabili come per i leasing - che ha impattato sopratutto i retailers - ma anche per revenues - che invece riguarda il settore software) rendono l’utile per azione - e quindi il P/E - alquanto effimero.

martedì 4 agosto 2020

Il futuro è nel P2P! (parte II)

Una delle conseguenze più dirette del Covid-19 è stata l’accelerazione della digitalizzazione di molti settori economici. Ci si sarebbe aspettato un beneficio anche per le challenger banks, che si caratterizzano proprio per velocità, innovazione e distribuzione digitale.

Eppure, sembra che per loro la tendenza sia stata di un rallentamento, con una diminuzione dei download delle loro app nel mese di marzo. Questo è anche comprensibile: in questi mesi le persone hanno altro a cui pensare che non aprire un nuovo conto in una banca online. [Nota: non ho trovato dati per i mesi più recenti, o per il mercato italiano: se qualcuno li avesse potrebbe condividerli?]