lunedì 26 gennaio 2015

Banche: cronaca di un disastro evitato (parte II)

Capire il quadro macroeconomico è sicuramente importante, non fosse altro per determinare la sensitività della tesi di investimento a differenti scenari. Ma per un investitore value il focus rimane sempre e comunque sui fondamentali, piuttosto che sulle storie macro, e quindi l’analisi delle banche deve essere fatta a livello micro. (Per motivi simili il mercato greco, oggi di nuovo nell’occhio del ciclone, potrebbe tornare ad essere interessante con qualche idea di tipo contrarian).

Banche: cronaca di un disastro evitato (parte I)

“I bought stuff at 3.5 cents once and I thought it can’t go down to zero. It can.” (Peter Cundill)
 

Lo scorso anno avevo cominciato ad interessarmi alle banche greche dopo aver letto che alcuni famosi investitori erano entrati nel settore: tra di essi David Einhorn, John Paulson e Seth Klarman (quest’ultimo attraverso warrant). [Per chi non conoscesse David Einhorn consiglio vivamente la lettura di “Fooling some of the people all of the time”]. L’argomento è quanto mai attuale: non solo per quello che sta accadendo in Grecia, con le voci di una nuova ristrutturazione del debito, ma anche per il QE della Banca Centrale Europea che ha rilanciato tutto il settore bancario.

martedì 20 gennaio 2015

Hedge funds: dolcetto o scherzetto?

Una delle notizie più discusse del 2014 è stata la decisione di California Public Employees Retirement System (CalPERS) di eliminare tutti i suoi investimenti in hedge funds. La notizia è interessante per vari motivi, non tutti ovvi.

Per cominciare, il termine hedge funds (così come alternative investments), oggi significa tutto e niente. La terminologia tecnica nei mercati finanziari è infatti spesso usata in maniera impropria, per dare un’apparenza migliore ad un prodotto e confondere le idee. “Hedge fund” è usato come eufemismo di “schema alternativo di ricompensa”, non di strategia di investimento: si tratta appunto di una struttura per compensare in maniera eccessiva i gestori di molti prodotti che invece possono essere facilmente replicati con strategie passive a costi molto più contenuti.

mercoledì 14 gennaio 2015

Petrolio: winners & losers

La recente debolezza (eufemismo) di molte materie prime – in particolare quelle energetiche ed alcuni metalli industriali – ha avuto un significativo impatto sulle azioni delle industrie che da queste dipendono.

Tutti coloro che affermano che prezzi più bassi saranno una manna per le economie occidentali (ed alcuni emergenti) che sono importatori di petrolio non hanno capito che questo non garantisce automaticamente un aumento della domanda e dei consumi. I margini di profitto potrebbero migliorare temporaneamente in alcuni settori (ad esempio quello manifatturiero), ma se questo porta nel medio periodo ad una guerra di prezzi su tutti i fronti, quello che finiamo per ottenere è una spirale deflativa che minaccia i salari e soprattutto il debito.

lunedì 12 gennaio 2015

15 idee per il 2015

Come spesso accade ad inizio anno, la maggior parte delle discussioni è incentrata sul tema: “Dove devo investire nel 2015? Quali azioni e mercati faranno meglio?”. È la natura umana, le persone sono sempre alla ricerca della via più breve per un guadagno sicuro.