lunedì 30 settembre 2013

Tapering, crisi di governo, etc…



Questa settimana non è certo cominciata nel migliore dei modi dal punto di vista dei mercati finanziari!

 

Oltre alla solita paranoia su cosa farà la Fed (dopo aver rilanciato con ulteriori acquisti per $85 miliardi di titoli al mese, anziché ridurre il proprio intervento come annunciato a maggio), negli ultimi giorni si sono aggiunte anche le preoccupazioni sulla chiusura del governo americano, oltre ovviamente all’ennesima crisi di governo in Italia.

giovedì 26 settembre 2013

Risk parity



[Questo post riprende quanto già pubblicato nel vecchio blog ad inizio anno, con alcuni aggiornamenti] 

Nel 1996, dopo molti anni come consulente di fondi pensione aziendali, BridgewaterAssociates – oggi uno dei più grandi hedge funds al mondo - lanciò la strategia All Weather [1], basata su un approccio che in seguito sarebbe diventato quello che oggi è chiamata risk parity. Diciassette anni dopo, questa strategia è offerta da varie società di gestione anche ai clienti retail.

mercoledì 18 settembre 2013

40 cose che ho imparato investendo (con molta presunzione…)


  1. La singola variabile più importante in qualsiasi investimento è il prezzo: investire vuol dire comprare qualcosa che vale più di quello che si paga.
  2. In ogni transazione finanziaria, cercate di scoprire quali sono gli incentivi della controparte. Regolatevi di conseguenza.
  3. Il miglior pregio di un investitore è la capacità di dire no: saper dire no è molto più importante che dire si.
  4. Ogni investitore può controllare il proprio processo di investimento; non può assolutamente controllare i movimenti dei mercati. Cercate di avere una filosofia, e cercate di seguirla: potrete così affrontare i problemi quando questi si verificano (perché prima o poi un problema arriva sempre).

domenica 15 settembre 2013

Una lezione sul rischio: dal poker



Anche se può sembrare un'eresia, una delle migliori spiegazioni di come affrontare il rischio nei mercati finanziari. Le parti evidenziate in grassetto sono quelle che ritengo più importanti da imparare. [Il post originario è disponibile qui] 

Getting Schooled in Risk: The Lessons of Poker 

When I was young people called me a gambler. As the scale of my operations grew, I became known as a speculator. Now I am called a banker. But I have been doing the same thing all the time. — Ernest Cassel

To win, you must understand the game, you must understand the players, and above all, you must understand yourself. — Source unknown 

giovedì 12 settembre 2013

Gruppo SOL: solida e ben gestita, ma con un sufficiente margine di sicurezza?


SOL (ISIN: IT0001206769, Bloomberg SOL:IM) è una società italiana attiva nella produzione, ricerca applicata e commercializzazione di gas industriali puri e medicinali, ed in quello dell’assistenza medicale a domicilio. Oggi SOL è una multinazionale presente in 20 nazioni europee (oltre a Turchia ed India) con oltre 2,100 dipendenti.

venerdì 6 settembre 2013

Una veloce valutazione degli asset managers



Se vi piacciono uno o più fondi di una società di gestione, non investite in quei fondi, piuttosto direttamente nelle azioni della società, se è quotata!”. Questa affermazione dovrebbe essere valutata da tutti gli investitori, in particolare quelli interessati alle azioni. Il motivo principale è che quasi sempre queste società hanno una miriade di fondi che coprono le varie classi d’investimento, offrendo quindi una sorta di diversificazione naturale (se la diversificazione è una delle caratteristiche che ricercate in un investimento). In secondo luogo, anche se una strategia può non andare bene in un determinato periodo (pensate ad esempio ai fondi obbligazionari quando i tassi d’interesse sono in rialzo), la società continua ad incassare le commissioni di gestione - non certo trascurabili - in qualsiasi condizione di mercato.

martedì 3 settembre 2013

L’investitore perfetto (o quasi)



Come già trattato nel post precedente, uno degli argomenti più controversi in finanza è quello dell’efficienza dei mercati, ed è chiaro anche dall’intestazione di questo blog che la mia idea è che non lo siano affatto (o per lo meno non sempre: come giustamente ha affermato Warren Buffet: “Observing that markets were 90% efficient, they concluded that markets were always efficient. The difference between the two propositions is the same as between night and day.”).

Nonostante i moltissimi eventi degli ultimi 30 anni che la contraddicono, la nozione di mercati sempre perfettamente efficienti è dura a morire, e la riprova a supporto di questa tesi non può essere che la maggioranza delle gestioni attive non riesce a battere il benchmark di riferimento. Vi sono infatti vari studi che evidenziano le caratteristiche tipiche dei migliori gestori, quei tratti psicologici e comportamentali che definiscono la loro filosofia d’investimento. In molti casi si tratta di investitori di tipo value, ma non è necessariamente sempre così. 

lunedì 2 settembre 2013

Il paradosso dei mercati efficienti



I prodotti finanziari che hanno avuto maggior successo negli ultimi anni sono stati sicuramente gli investimenti passivi e gli ETF. Molti sostengono, non senza ragione, che gli ETF hanno avvicinato gli investitori, soprattutto quelli retail, a mercati e strategie che prima non erano accessibili. Negli US, stime di Morningstar indicano che la percentuale di attività gestite in modo passivo è passata da 11% nel 2003 ad oltre 26% nel 2012. Anche gli investitori istituzionali fanno sempre più uso di questi strumenti, ad esempio in un approccio di tipo “core-satellite”.