venerdì 26 marzo 2021

Coinbase

[Nota: tranne qualche accenno, questo non è un post su Bitcoin e la sua utilità, bensì sul business di Coinbase]

Qualche settimana fa Coinbase ha depositato il filing S-1 per uno dei debutti più attesi del 2021 (il ticker dovrebbe essere COIN): la strada scelta non è quella delle tradizionale IPO bensì del direct listing, già usata in passato da Palantir, Spotify ed altre. Con una valutazione attesa di $100 miliardi, la sua capitalizzazione sarà superiore a tutti gli altri exchanges americani: CME Group $74 mld, Intercontinental Exchange $63 mld e Nasdaq $24 mld.

sabato 20 marzo 2021

Snowflake

[Compatibilmente con il tempo a disposizione, i prossimi post saranno delle “(semi) deep dives” in alcune delle aziende più trendy che si sono quotate negli ultimi mesi. Non si tratta di consigli né tantomeno del tentativo di determinare la loro valutazione: piuttosto, un’analisi del business, chi sono e cosa fanno. Per necessità alcuni termini saranno tecnici, mentre altri concetti che possono apparire banali non lo sono affatto per un boomer come me: ho dovuto studiare i dettagli per capire bene come funzionano…]

Fondata nel 2012 da ex data architects di Oracle e dopo aver raccolto $1,4 miliardi di capitali privati, Snowflake (SNOW:US) si è quotata lo scorso ottobre con un’offerta di $3,4 miliardi (qui il filing S-1 con la SEC) e ha oggi una capitalizzazione di circa $50 miliardi.

mercoledì 10 marzo 2021

Azioni ed inflazione

“Inflation today is undoubtedly the greatest threat to one’s capital and we recommend the April 1 issue of Forbes which has an excellent article on this subject. It essentially states that many of the much-touted approaches to protect against inflation are traps, particularly for the uninitiated, in such areas as real estate, antiques, art and so on.” (aprile 1974)
“Inflation and the psychology which derives from it are largely responsible for the changes in demands made by owners (common stockholders) and by creditors (bondholders). Logic would seem to dictate that common stocks will find the going increasingly difficult at current or higher inflation and/or interest rates. We are mindful, however, that logic only works in the financial marketplace over long periods of time; in the short term, fear and hop tend to dominate the scene. (marzo 1981)”

giovedì 4 marzo 2021

Blackrock (ed altre considerazioni sugli asset managers)

È sempre interessante analizzare i risultati di Blackrock (BLK:US) per avere un’idea di cosa sta succedendo nel settore dell’asset management.

Lo scorso anno BLK ha raggiunto l’incredibile ammontare di US$ 8,677 miliardi in gestione (la seconda società, Vanguard, è comunque sopra $7.000 miliardi): l’incremento rispetto al periodo precedente è di ben US$ 1,247 miliardi. Di questi, US$ 391 miliardi sono stati influssi netti: per mettere i numeri in prospettiva, è come se lo scorso anno BLK avesse costruito da zero più di Eurizon Asset Management, che gestisce circa €300 miliardi. Il resto è venuto per $745 miliardi da performance dei mercati (tutti i fondi di BLK, su tutte le asset classes, hanno nel 2020 avuto un rendimento medio di 10%!) e US$ 110 miliardi da movimenti nei tassi di cambio.

lunedì 1 marzo 2021

SPAC: il banco vince sempre

Visto che le SPAC sono uno degli argomenti principali degli ultimi mesi, ho deciso di scrivere anch’io qualche considerazione sul loro effettivo funzionamento.

Poiché il post è lungo ed in parte un po’ tecnico, anticipo le conclusioni: gli sponsor delle SPAC, gli arbitraggisti e spesso gli advisor, ottengono gran parte dei guadagni; chi compra le SPAC sul mercato secondario si deve accontentare delle briciole (quando va bene).

[Gran parte delle considerazioni nel post sono prese dagli eccellenti articoli di Matt Levine a Bloomberg]