lunedì 30 dicembre 2013

14 idee per il 2014



La fine dell’anno è sempre un buon periodo per rivedere il proprio portafoglio e riconsiderare la tesi iniziale su un investimento per decidere se è ancora in linea con le aspettative.

Questo elenco comprende aziende europee che seguo da un po’ di tempo e che continuo a ritenere dei buoni investimenti: alcune sono salite molto nel 2012-2013, altre hanno fatto poca strada. L’idea di fondo è di mantenerle su un arco temporale di 2-5 anni (anche di più), il tempo necessario perché possano realizzare il loro pieno potenziale. 

Avviso: tutte le aziende sono small-cap (se non micro-cap) e sono tutt’altro che eccitanti a livello mediatico. Chiunque sia alla ricerca di hot tips (le nuove Twitter, Tesla, Moncler, …), mi dispiace ma è capitato nel blog sbagliato.

Quindi, in ordine rigorosamente alfabetico: 

1. April (APR:FP, Francia). Società di assicurazioni basata su un modello di brokeraggio, April vende (anche attraverso il proprio network di financial planners) e gestisce contratti assicurativi personalizzati sottoscritti da altri assicuratori. Al momento sta soffrendo per la riforma delle regole nel settore sanitario francese, ma nonostante questo i risultati sono positivi ed in crescita. Per il basso capitale impiegato, uno dei migliori business model tra i titoli del settore finanziario.

2. Atrium European Real Estate (ATRS:AV, Austria). Azienda immobiliare (tecnicamente non un REIT, Real Estate Investment Trust, ma un REOC, Real Estate Operating Company) che costruisce e gestisce centri commerciali. Benché domiciliata a Jersey e quotata a Vienna, opera esclusivamente nell’Europa centrale e dell’est, principalmente in Polonia, Repubblica Ceca e Russia. Il livello di occupazione degli immobili rimane elevatissimo (oltre 98%), mentre il debito è molto basso, pari soltanto al 28% del valore degli immobili. Oggi tratta ad uno sconto sul NAV del 55% con un dividend yield di 5%. 

3. Constructions Industrielles de la Mediterranee – CNIM Group (COM:FP, Francia).  A seguito di acquisizioni e ristrutturazioni, oggi CNIM è una società industriale che offre soluzioni “chiavi in mano” nel settore dei rifiuti e dell’energia: costruzione e gestione di impianti per lo smaltimento di rifiuti, per il trattamento delle acque e loro trasformazione in energia; impianti ad energia solare; l’installazione di boiler industriali, … CNIM ha costruito centrali in Francia, Belgio, Italia, UK, USA e Azerbaijan. Mentre alcuni di questi progetti sono eventi singoli, in molti casi la società ottiene da essi ricavi ricorrenti, come ad esempio nel caso delle centrali per lo smaltimento dei rifiuti (che sono gestite per 20-30 anni) o nei boiler industriali (dove il 70% dei ricavi viene da contratti per servizi di mantenimento). Tutto questo ha permesso a CNIM di avere un ROE medio nell’ultimo decennio di quasi 20% nonostante una posizione finanziaria netta positiva. 

4. Grenke Group (GLJ:GR, Germania). Si occupa di leasing focalizzandosi sui prestiti a piccole e medie imprese per l’acquisto di impianti e macchinari soprattutto per comunicazioni (IT, fotocopiatrici, telecomunicazioni, …). La maggior parte della crescita negli ultimi anni è venuta da quei paesi europei nei quali le banche domestiche hanno ridotto i prestiti verso le PMI. Al contrario, Grenke ha continuato ad investire: dopo l’espansione in Svizzera e Francia, l’azienda è entrata in Italia, in Brasile nel 2012 ed a Dubai nel 2013. Questi investimenti (staff, uffici ed aderenza alle regole locali) hanno un impatto negativo sugli utili nel breve periodo, ma anche rendimenti eccellenti nel lungo periodo. Più le banche locali riducono la propria attività (anche per le regole di Basilea III), maggiori sono i rendimenti incrementali per Grenke. 

5. Indus Holding (INH:GR, Germania). Holding di partecipazioni in piccole-medie imprese tedesche attive nei settori delle costruzioni ed infrastrutture, della meccanica ingegneristica, della tecnologia medica e della life science. Al momento detiene in portafoglio partecipazioni in 40 aziende, il cui fatturato è generato per il 50% in Germania, per il 20% in Europa e per il 30% nel resto del mondo. 

6. KAS Bank (KA:NA, Olanda). KAS Bank è una piccola banca olandese specializzata nei servizi di custodian (mantenimento delle posizioni in portafoglio, riconciliazione delle transazioni fatte, controllo del rischio, reporting, …) per clienti istituzionali, soprattutto fondi pensione. Un basso profilo di rischio è essenziale in questo business, e questo è riflesso nella elevata qualità del suo stato patrimoniale: il capitale Tier I è infatti superiore a 20%. Al momento la redditività è sotto pressione a causa dei bassi tassi d’interesse: un aumento dei tassi a breve dovrebbe beneficiare i profitti. Nel frattempo, si è pagati un dividendo del 7%. 

7. Leoni (LEO:GR, Germania). Il business principale di Leoni è la fornitura di cavi per veicoli (efficienza nei consumi del carburante, sistemi di sicurezza, elettronica, comunicazioni, …). A livello mondiale, il segmento è dominato da 4 aziende, con Leoni la più grande in Europa e la quarta a livello mondiale. Questi componenti sono strettamente correlati con l’andamento della produzione e vendita di auto, ma Leoni ha anche un business non secondario di cavi per uso industriale, e quindi non è legata solo al settore auto ma anche a quelli della robotica, delle telecomunicazioni e della salute. Il numero di players in questo settore è diminuito rapidamente negli ultimi anni: come attività separata, questa divisione di Leoni sarebbe la terza in Europa ed è un ottimo candidato per una acquisizione. Leoni è gestita in modo molto conservativo, con una solida struttura finanziaria. 

8. Maisons France Confort (MFC:FP, Francia). MFC progetta e realizza case, soprattutto villette singole per famiglie. Opera in un mercato molto frammentato, ma è riuscita ad aumentare significativamente la propria quota (oggi circa il 4% in tutta la Francia e quasi 7% nei dipartimenti in cui opera). Il business model di MFC è di progettare l’edificio e poi sub-appaltare la costruzione: la terra è acquistata separatamente dal cliente e la casa è costruita solo quando è totalmente pre-finanziata. In questo modo MFC non deve impiegare ingenti capitali, che le permette di avere dei rendimenti attorno al 20%.

9. Manutan (MAN:FP, Francia). Fondata nel 1966, Manutan è specializzata nella vendita di strumenti ed attrezzi industriali, tecnologici e per ufficio via catalogo ed è oggi è il leader europeo nel settore B2B. Opera in 20 paesi offrendo 200,000 prodotti a circa 600,000 clienti sia via catalogo (70% delle vendite) che Internet (30%). Quello di distributore (wholesaler) è un buon business perché i fornitori hanno poco potere contrattuale (Manutan si rifornisce da oltre 1,300 fornitori) e sono incentivati ad usare i distributori per trovare nuovi clienti. Le economie di scala sono fondamentali poiché i clienti cercano sempre di razionalizzare gli acquisti e ridurre i costi. Una delle caratteristiche migliori di Manutan è la capacità di aumentare storicamente le vendite a tassi superiori all’inflazione attraverso una combinazione di crescita organica, espansione in nuovi paesi e acquisizioni mirate. Più importante, questa crescita è stata ottenuta mantenendo un ROE a doppia cifra.

10. SIAS – Società Iniziative Autostradali e Servizi SpA (SIS:IM, Italia). SIAS è l’operatore dell’autostrada Torino-Milano, oltre ad altri tratti come la Cisa, la Torino-Piacenza-Alessandria, l’Autostrada dei Fiori, etc… per un totale di oltre 1.300 km in Italia (principalmente nel nord-ovest) ed altri 84 km in UK. È attiva anche nel settore delle costruzioni per le concessionarie del gruppo. La struttura patrimoniale è relativamente solida, e la valutazione è tra le più basse nel settore delle infrastrutture. Se il livello di traffico sulle autostrade italiane si stabilizza, SIAS ha un notevole potenziale di upside.

11. TFF Group (Tonnellerie François Frères) (TFF:FP, Francia). Nonostante l’eccellente performance dell’ultimo anno, rimane un’azione molto interessante: un altro esempio della tipica azienda a conduzione familiare, gestita in maniera conservativa ed orientata ai risultati di lungo periodo. TFF è infatti il maggior produttore mondiale di botti in quercia per l’invecchiamento di vini e liquori, e ha beneficiato dell’aumento della ricchezza pro-capite nei paesi emergenti che comprano i costosi prodotti francesi. TFF ha acquisito qualche mese fa il numero due francese Radoux ed adesso comincia a raccoglierne i frutti. Una specie di “azienda del lusso” in incognito. 

12. Thermador Groupe (THEP:FP, Francia). Azienda specializzata nella distribuzione di prodotti utilizzati nella costruzione e ristrutturazione di case (pompe, impianti idraulici, riscaldamento, …). Ha una cultura aziendale ed un modello di business molto peculiari e non facilmente replicabili, riflessi negli elevati e stabili rendimenti del capitale superiori al 20%. Attualmente sta facendo un po’ di fatica a causa della debole domanda interna, ma rimane un’eccellente azienda ad un prezzo ragionevole, con un dividend yield di quasi 5%. 

13. Total Produce (TOT:ID, Irlanda). Total Produce è la principale azienda europea nel settore della distribuzione di frutta e verdura, con oltre 250 milioni cassette di prodotti freschi vendute ogni anno in 19 nazioni europee. È l’esempio perfetto del tipo di società che ricerco: un business facile da capire e da gestire; utili e redditività per i prossimi anni che possono essere stimati con sufficiente sicurezza; flussi di cassa stabili e che non richiedono grossi investimenti solo per rimanere in attività; ed una valutazione ragionevole. 

14. VIB Vermoegen (VIH:GR, Germania). VIB Vermoegen è un’altra società di real estate commerciale, focalizzata nelle ricche regioni della Germania meridionale attorno a Monaco e Stoccarda. Il portafoglio è ben diversificato, con 97 proprietà usate per il 40% da aziende di logistica, 29% da retailers, 16% per uso industriale e 15% per uffici da aziende quali BMW, Aldi, Lidl e Continental. La durata media dei contratti in essere è di quasi 7 anni, con un elevato rendimento delle rendite (rispetto al valore di mercato) di 7,4%. VIB genera sostenuti e stabili flussi di cassa ed utilizza delle assunzioni contabili molto conservative nella valutazione dei propri immobili. Il debito non è così basso come per Atrium, ma è comunque attorno al 60% del valore delle proprietà e con scadenze a lungo termine (80% ha una scadenza superiore a 5 anni).

3 commenti:

  1. Molto interessante!
    Se non ti spiace ho postato il tuo articolo anche sul mio blog che ti invito a visitare .
    www.blackdogportfolio.com

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    1. Grazie, anche se la "netiquette" prevederebbe il link al blog originale

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  2. Scusa...mia dimenticanza...l'ho inserito nel blogroll ma non nel post..stasera correggo!

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