mercoledì 3 gennaio 2018

Performance portafoglio 2017 (e considerazioni sparse sul blog)

Anno migliore del precedente per il portafoglio, con una performance complessiva di +21,5%, appena sotto il +21,8% di MSCI EMU Small/Mid caps nonostante oggi sia composto al 45% da titoli non denominati in EUR (zero per il benchmark): CHF (-8%), USD (-12%), GBP (-4%) e NOK (-8%) si sono tutte deprezzate. [Vale la solita nota: questi titoli sono denominati in queste valute, ma la loro reale esposizione è diversa, così come per l’indice.]

Dall’introduzione nel 2014, il rendimento cumulato del portafoglio è stato di +85% (+16,6% annualizzato) rispetto al +60% del benchmark (+12,5% annualizzato).
Nel dettaglio, questa è stata la performance di ogni singolo titolo.
Alcune considerazioni su questi numeri:
  • I rendimenti migliori sono venuti, anche nel 2017, dai titoli “storici”: TFF Group, Grenke, Total Produce, Thermador e Cie du Bois Sauvage. Il risultato di TFF Group (+60%), in portafoglio fin dall’inizio, è stato in parte una sorpresa, in quanto lo scorso anno sembrava che fosse costosa avendo raggiunto multipli più elevati rispetto al passato. Ha invece continuato a mostrare una solida crescita grazie alla domanda di vini e liquori francesi di marca proveniente dall’Asia e ad acquisizioni opportunistiche. A meno di un aumento eccessivo del prezzo, prevedo di tenerla per i prossimi 10 anni (così come, con molta probabilità, le altre aziende citate sopra).
  • Con l’eccezione di KazMunaiGas e Hibernia, i nuovi titoli aggiunti nel 2017 hanno invece avuto tutti performance mediocri: Spice, Tetragon, Raven, Bakkafrost, Austevoll, Riverstone, Fondul Proprietatea. Questo è stato dovuto – in parte - al fatto che queste sono proprio le azioni non denominate in EUR; ma forse è anche un segnale sulla strategia che dovrei seguire: concentrare di più il portafoglio sulle best ideas e non uscire dal mio circolo di competenza?
Le scelte iniziali erano infatti tutte aziende semi-sconosciute ma di qualità (“boring hidden champions” ma soprattutto compounders), mentre i titoli aggiunti più recentemente (con l’eccezione di Bakkafrost ed Austevoll) hanno spesso attirato la mia attenzione perché trattavano (ed ancora trattano) a sconto sulla stima del NAV. Può darsi che non abbia alcun vantaggio competitivo in questa strategia, nemmeno la pazienza. Per il momento continuo a mantenere le posizioni (il loro rendimento di anno in anno dipenderà molto dai movimenti nei tassi di cambio), ma sicuramente dovrò ri-considerare se tenerle per il lungo periodo oppure no.

Nel riportare la performance del portafoglio lo scorso anno avevo concluso dicendo:

“L’obiettivo per il 2017 è di essere ancora più non-correlato”
Da un lato, ci sono riuscito: potrebbe non sembrare vista la performance molto simile al benchmark, ma il tracking error è comunque molto alto. Dall’altro lato, è però l’ulteriore conferma che de-correlazione e diversificazione sono termini spesso usati a sproposito: servono (se si capisce cosa vogliono dire esattamente) ma di per sé non garantiscono una miglior performance, nemmeno risk-adjusted.

Infine, queste sono la composizione ed allocazione attuale del portafoglio:

Considerazioni sul blog

Nel corso dell’anno appena concluso ho postato 37 articoli, circa la metà rispetto al passato: non è stato voluto, bensì dovuto ad altri impegni.

Ho analizzato più o meno nel dettaglio solo 8 aziende: Spice Private Equity, Unicredit (aumento di capitale), Raven Russia, Actelion / Idorsia (spin-off), Fondul Proprietatea, Metro / Ceconomy (spin-off), KazMunaiGas, JustEat, oltre al settore dei satelliti ed opportunità in Grecia. Ci sono state più special situations rispetto al passato, anche se poi sono riuscito a sfruttare solo KMG. 

Personalmente mi è piaciuta molto la serie “Battle of the brands”, incluse le analisi su supermercati, birra/alcolici ed agenzie pubblicitarie. Per il momento non ha portato direttamente a nessun investimento, ma mi è servita per comprendere meglio le dinamiche di questi settori: ad esempio Omnicom (soprattutto), WPP e Publicis sembrano molto cheap, ma sarà veramente così?

Miglior call del 2017 (almeno fino ad oggi): USD non si sarebbe apprezzato come molti prevedevano con l’arrivo dell’amministrazione Trump bensì deprezzato  

Altra buona call (nel lontano 2013): Astaldi (inizialmente qui e poi aggiornata qui)

Peggior call (di sempre!): aver definito McDonald’s come la prossima Tesco

Un altro errore è stato di non aver creduto alle small cap italiane negli ultimi due anni: ci sono molte realtà eccellenti (costose?), in generale rimango abbastanza scettico sul segmento, ma ovviamente chapeau a chi invece ha investito.

Infine, grazie a tutti quelli che passano di qui a leggere i post: mi piacerebbe vedere più commenti e discussioni, ma i numeri dei visitatori sono sicuramente incoraggianti (e non è solo il solito banchiere nigeriano che vuole darmi $50 milioni di dollari…).

29 commenti:

  1. Buongiorno Matteo e buon anno,
    desidero ringraziarti per gli articoli scritti! Per quanto riguarda "più commenti e discussioni" mi trovi assolutamente d'accordo; a tal proposito non sarebbe interessante creare un piccolo forum?
    In questo modo si potrebbero creare delle discussioni che, contrariamente ai commenti in calce ai post, dovrebbero essere maggiormente animate.
    Credo che il livello medio dei lettori di questo Blog sia abbastanza elevato, potrebbero uscirne interessanti idee/considerazioni!

    un saluto
    Claudio

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    1. Grazie mille.

      Riguardo al forum, in che forma potrebbe essere fatto? Come puoi capire non sono molto tecnologico, ma visto che favorirebbe la pubblicazione da parte di tutti (non solo mia), la cosa può essere molto interessante.

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    2. non sono esperto, ma una struttura tipo quella di Finanzaonline (ovviamente molto molto più piccolo) potrebbe essere interessante. Determinati tuoi post sono ancora attuali ma se oggi dovessi commentare un post del 2015 probabilmente quel commento lo leggeresti solo tu (grazie ad un avviso che sicuramente riceverai) ma nessun altro lettore se ne accorgerebbe.

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    3. Questo è vero: i commenti vanno solo a chi commentato in uno specifico post (e selezionato "Inviami notifiche").

      L'idea è interessante, potrebbe svilupparsi perchè stavo pensando a cose simili: devo però trovare il modo di creare l'infrastruttura a bassi costi

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    4. Matteo aprire un forum gratuito è semplicissimo .. ne avevo apero uno io su Berkshire Hataway. Basta andare su forumfree.it

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    5. Ciao Matteo Lombardo,
      i tuoi articoli sono davvero ben fatti.
      Tratti gli argomenti con un tale approfondimento da far diventare ogni lettura un nuovo spunto di riflessione.
      Davvero interessante anche il tuo portfolio. Come ti tratta la doppia tassazione? Non ritieni più proficuo investire nel mercato italiano?

      Anch'io ho creato un blog sul Value Investing.
      Volevo contattarti per chiederti di dare un'occhiata alle analisi fondamentali svolte sui titoli azionari italiani ma non ho trovato la tua mail.
      Questo è un esempio: https://www.finanza.guru/stock/mil:race/
      Come ritieni i valori?
      Puoi visualizzare tutti i titoli azionari trattati andando sugli screener (menù in alto).

      Per quanto riguarda il FORUM: sono anche un programmatore, sarei felicissimo di poter contribuire. Se siete d'accordo posso aprirne uno sul mio spazio e coinvolgere anche agli utenti del mio blog.

      Sarebbe bellissimo dare vita ad una community di Value Investor italiani.

      Fabio

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    6. Per la doppia tassazione so che è un problema, ma nel lungo periodo conta marginalmente sul rendimento.

      Per quanto riguarda il mercato italiano si tratta semplicemente di preferenze, che io ho per altri paesi.

      La mia mail la trovi nella colonna destra sotto "Informazioni personali".

      Vorrei poter lavorare al forum/sito/piattaforma ma non riesco purtroppo ha trovare il tempo che dovrei dedicargli: non è comunque una mia "esclusiva", se qualcun altro crea qualcosa sarà ben lieto di contribuire.

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    7. Ciao Matteo,
      ho trovato la tua mail e ti ho scritto :)

      Per il forum allora provvedo ad organizzare qualcosa e ti/vi faccio sapere.

      Buon value investing a tutti

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  2. Buongiorno Matteo complimenti per la tua competenza e per il tuo style sempre elegante.

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  3. Un'idea interessante sarebbe quella di pubblicare un libro semplicemente realizzato estraendo i migliori articoli del Blog.
    Personalmente tengo da parte una stampa dei vecchi posts di quando il blog era su K-Capital. Credo di non essere l'unico ed un libro sarebbe l'ideale.

    Chiaramente so che autopubblicare un libro è impegnativo in termini di tempo......... :)

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    1. Questo sarebbe un po' troppo auto-celebrativo, che non è molto il mio stile

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  4. Ciao Matteo e auguri di buon anno, concordo con Claudio sull'idea del forum...

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  5. Complimenti per i risultati degli ultimi anni e per il blog sempre molto interessante da leggere.
    L'idea del forum non è niente male! Magari riesci ad introdurre in ITA qualcosa di simile a microcapclub.com (mi rendo però conto che forse questa opzione è troppo impegnativa e meglio concentrarsi su cose più semplici ...quality over quantity)

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  6. Ho confrontato anche con MSCI EMU Small Cap, nel periodo ha fatto +69%
    Parliamo di rendimenti GROSS (esentasse), giusto?

    MSCI EMU Small Cap GROSS return
    31/12/2013 €245,538
    31/12/2017 €415,266
    +69%

    MSCI EMU SMID GROSS return
    31/12/2013 €863,856
    31/12/2017 €1382.237
    +60%

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    1. Corretto: per il benchmark è gross return, mentre per il portafoglio i dividendi non sono reinvestiti.

      Ognuno può mettere il bmk di riferimento che preferisce: ad es., il portafoglio ha quasi metà in titoli in valuta mentre l'indice è solo euro. Oppure si può confrontare con la borsa italiana. C'è anche chi usa come riferimento Libor +1% ma quella è fuffa.

      Per me gli investimenti devono avere un rendimento assoluto reale (al netto di tutti i costi inclusa tassazione), per questo preferisco usare come paragone inflazione + 10% (ed avere un basso turnover)

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  7. Scusa per il benchmark ho tutto chiaro. Ma cosa intendi: "per il portafoglio i dividendi non sono reinvestiti"?

    Cioè il portafoglio ha fatto +85% solo di variazione dei prezzi delle azioni, senza contare i dividendi?
    Contando anche i dividendi sarebbe quindi più dell'85%?

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    1. No, i dividendi sono già inclusi nella performance, ma sono lasciati come liquidità finché non sono investiti in qualcosa altro: non sono automaticamente reinvestiti negli stessi titoli come fa l’indice.

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  8. Una strategia di investimento come questa ovvero investire in società di valore, poco note e fuori dagli indici, società a piccola - media capitalizzazione di mercato... è senz'altro una strategia intelligente ma non sempre cio' si sposa con migliori rendimenti. Per esempio ammettiamo che un investitore in questo momento stia cavalcando l'onda investendo sul mercato americano iper gonfiato, e poi venda quando vede che i venti del trend rialzista cominciano a mutare. Lui si è incassato un buon profitto. Al contempo ammettiamo che invece di una correzione a wall street ci sia un vero e proprio crollo. Quanto correlazione ci puo' essere col portafoglio sopra elencato?

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  9. la domanda non è provocatoria. E' mio interesse avere un opinione

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    1. A dire la verità non ne ho idea, non sono un quant e non credo molto nelle correlazioni: forse il portafoglio farà meglio (le valutazioni sono ragionevoli, gli assets offrono una qualche protezione), forse farà peggio (le small-cap e le situazioni complesse sono le prime ad essere vendute in un momento di panico).

      Come detto varie volte, questa strategia non segue il momentun e men che meno fa market timing: nessun titolo è comprato perché penso che “andrà su”, nessun titolo è venduto perché penso che “ci sarà una correzione”. Mi interessa cosa fanno i business sottostanti (o cosa possiedono), non come si muove il prezzo.

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  10. E' lo stesso identico punto di vista di Warren Buffet. Comunque ho letto che, anche lui, durante la crisi finanziaria del 2008 ha comprato per qualche miliardo di dollari titoli di stato americani. Forse non tutto ha tenuto in portafoglio. Anche Graham, suo insegnate all'università (avendo io letto parti del the intelligent investor) sosteneva che questa era una buona soluzione in caso di crisi dei mercati. E' giusto quanto da me scritto o mi sbaglio? Puoi esprimere le tue considerazioni sull'argomento?

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  11. ovvero puoi approfondire?

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    1. Non mi risulta che Buffet abbia comprato treasuries nel 2008, ma posso sbagliarmi: potrebbero essere state una o più delle assicurazioni possedute da Berkshire Hathaway.

      Quando c’è una crisi dei mercati azionari è indubbio che i primi a beneficiarne siano le obbligazioni sicure (US tresuries e bund), la cosidetta “flight-to-quality”: i soldi devono essere pur investiti in qualcosa ed il posto più sicuro dove metterli sono queste obbligazioni.

      Se sai esattamente che ci sarà un nuovo crollo (e quando) fai bene a comprare titoli di stato: io non faccio market timing (perché non ci credo come strategia di lungo periodo ma soprattutto perché non ne sono capace) e la volatilità dei prezzi non è un problema. Preferisco concentrarmi su come si comporta il business sottostante le mie azioni.

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  12. no. Io non so ne se e quando ci sarà una nuova crisi finanziaria, ma storicamente sappiamo che ci sono sempre state e che ci saranno ancora. Rimane la curiosità, perchè ho iniziato ad interessarmi di finanza molti anni dopo il 2008 - 2009 , periodo in cui mi ricordo ignorai totalmente la notizia sui giornali e periodo particolarmente fortunato perchè ebbi un cospicuo aumento di stipendio che duro' poco (non a causa della crisi)

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    1. “storicamente sappiamo che ci sono sempre state e che ci saranno ancora”: questa è una delle cose certe.

      Per il resto, gli investimenti devono essere una funzione delle tue caratteristiche personali e finanziarie (obiettivi, vincoli, attitudine al rischio, pazienza, …), non di come pensi si muoveranno i mercati

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  13. Ciao Matteo,
    innanzitutto complimenti per il blog che leggo con assiduita. Davvero interessante!
    Premettendo che ho gia fatto i dovuti "lavori da casa" e che ho gia investito un bel gruzzolo volevo sapere un tuo parere su Cover50 (quotata su AIM).
    Per me rappresenta l'azienda esempio per un value investor:
    business solido, prodotto di gamma,riuscite le politiche di internazionalizzazione (USA in primis), fondamentali ottimi, zero debito, 11M di PFN positiva, buon management, divedendo continuo (5% yield) e che tratta, a mio parere, con uno sconto del 30/40% sul valore intrinseco. Che ne pensi?

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    1. mi dispiace, non la conosco: posso guardarla ma non so quando troverò il tempo e se sarò in grado di farmi un'opinione in un senso o nell'altro

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  14. Ciao Matteo, prima di tutto i miei complimenti per il tuo Blog, fatto veramente bene.
    Volevo chiederti cosa ne pensi di Mondo Tv, titolo del settore Media, quotato al segmento Star di borsa italiana.
    Personalmente di Mondo Tv colpisce l'alta Marginalita', Ebitda del 75% sul fatturato e Utile Netto del 35% sul Fatturato; tali percentuali di marginalita' (stando al Business Plain 2018/2022) rimarranno sugli stessi valori per l'intero piano e PFN positiva gia' dalla fine del 2018.
    Grazie.

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