Aggiornamento: Altice NV

Lo scorso venerdì (18/05) gli azionisti di Altice NV (ATC NA) hanno approvato lo spin-off di Altice USA (ATUS US): gli azionisti sul registro alla data di oggi (23/05) riceveranno 0,4163 azioni ATUS per ciascuna azione ATC posseduta, più un dividendo speciale di $2,035 ad azione che sarà pagato l’8 giugno. [Attenzione: ATC è ex-dividend da ieri, 22 maggio, chi decidesse di comprare oggi non avrebbe diritto al dividendo speciale di ATUS.]

La tesi su ATC è dettagliata nel post precedente: la mia intenzione al momento è di attendere il dividendo ATUS e poi decidere cosa fare delle attività americane. L’idea iniziale, ancora oggi valida, era di venderle subito dopo lo spin-off: nelle prossime due settimane cercherò di farmi un’idea più precisa di quanto possono valere in isolamento, magari anche come potenziale target di qualche altra cable americana. Penso invece di mantenere ATC, che sarà ridenominata Altice Europe.

Ricalcolando ai valori odierni di ATUS e US$/EUR, il mio prezzo medio di acquisto di ATC è equivalente a €1,89 (se controllate i prezzi in Bloomberg o altri database li trovate già aggiustati dal valore dello spin-off) rispetto ad un prezzo al momento di scrivere di €3,13, per un guadagno su ATC di +65%.

[Nota: il rendimento dell’investimento complessivo iniziale è di “solo” +37%, che salirebbe a +47% se per pura ipotesi il dividendo speciale fosse pagato oggi: il suo effettivo impatto sarà determinato 8 giugno. Questo perché quella che sta rapidamente salendo è solo ATC, che oggi rappresenta però solo circa 30% dell’intero “pacchetto”: l’altro 70% rappresentato da ATUS è invece più o meno flat].

Il prezzo di ATC ha cominciato a muoversi al rialzo in aprile quando sono circolati i primi rumours che Bouygues fosse interessata, assieme a fondi di private equity, ad acquisire SFR (questo era parte della mia tesi iniziale). Ha poi in parte ritracciato quando Drahi ha dichiarato che non è invece interessato a vendere le attività francesi, confermando tuttavia l'interesse di molti investitori per le torri di trasmissione in Francia e Portogallo (sia il ruolo di Drahi che la vendita di assets sono anch’essi discussi nel post iniziale).

Infine, questa settimana le azioni sono praticamente esplose quando Sebastien Soriano, presidente di Arcep (l’autorità di regolamentazione delle telecom francesi), ha dichiarato che non è più contrario ad ulteriori aggregazioni nel settore: martedì il prezzo era salito intraday fino a +53%, mentre oggi siamo a +30%. 

Altra volatilità è stata aggiunta dal fatto che in seguito allo spin-off la nuova ATC/Altice Europe uscirà da molti indici azionari perché troppo piccola: in genere i fondi passivi hanno qualche settimana per adeguarsi a questi cambiamenti, ma in questo caso il tempo è stato molto ridotto, dall’annuncio di venerdì scorso a martedì appena passato (ed infatti lunedì il titolo ha perso 7% a causa di tutti i fondi passivi che sono stati venditori).

Per tutti questi motivi mi interessa rimanere azionista di ATC, seppur con una percentuale del portafoglio che sarà notevolmente ridotta dall’eventuale vendita di ATUS.