L’intestazione del blog è presa da un eccellente libro di James Grant
(intitolato appunto “Mr. Market miscalculates”),
che a sua volta fa riferimento ad uno dei principali insegnamenti di Benjamin
Graham, ovvero la parabola di Mr. Market riportata nel capitolo 8 del suo libro
“The Intelligent Investor”.
Immaginate di possedere parte di un’attività privata e di avere come
partner Mr. Market, un tipo che ha una caratteristica particolare: ogni giorno si
sveglia e vi dice quanto pensa che l’azienda valga, offrendosi o di acquistare
la vostra parte o di vendervi la sua a quel prezzo. A volte la sua idea di
valore è ragionevole e giustificata dalle prospettive del business. Ma spesso Mr.
Market si lascia prendere dall’euforia o dal panico, e vi propone una
valutazione che non ha nessuna attinenza con le condizioni della vostra azienda.
Mr. Market ha inoltre un’altra peculiarità: se non vi interessa il prezzo
proposto oggi, non si offende se lo ignorate e tornerà domani con un nuovo
prezzo.
Se siete un vero imprenditore, lasciate che le comunicazioni quotidiane di
Mr. Market determinino la vostra idea del valore dell’azienda? Soltanto in due
casi: se siete d’accordo con lui o se volete fare una transazione. Dovreste
essere più che felici di vendergli la vostra parte quando vi offre un prezzo
esageratamente alto, ed ugualmente lieti di comprare la sua parte quando chiede
un prezzo estremamente basso. Ma negli altri giorni è sicuramente meglio
formarsi la propria opinione basata sull’andamento dei fondamentali
dell’azienda.
Un vero investitore dovrebbe avere lo stesso atteggiamento verso le azioni di società quotate, ovvero può avvantaggiarsi dei prezzi giornalieri di mercato o semplicemente ignorarli. Ma non deve esserne schiavo, ad esempio vendendo perché il prezzo è diminuito e si teme che possa scendere ancora. Le fluttuazioni dei prezzi hanno un solo significato per un vero investitore: la possibilità di comprare saggiamente quando i prezzi scendono precipitosamente ma il valore intrinseco non cambia, e di vendere quando i prezzi salgono eccessivamente oltre il valore intrinseco. Per queste ragioni, un mercato azionario attivo è utile in quanto, di tanto in tanto, presenta l’opportunità di comprare buone società a prezzi ragionevoli o addirittura di saldo. Ma questo non implica che tale mercato sia essenziale; un investitore paziente non dovrebbe dare troppa importanza ai prezzi giornalieri di mercato, perché nel lungo periodo il successo del suo investimento sarà determinato dalle condizioni economiche del business sottostante.
In parole semplici, le transazioni di mercato sono esclusivamente una
vostra scelta. Più Mr. Market è erratico, meglio è per voi. Mr. Market è lì per
servirvi, non per guidarvi; è il suo
libretto degli assegni, non la sua saggezza, che dovete usare.
Questa premessa è alla base di una discussione che va avanti da decine di
anni, ovvero la differenza tra investimento e speculazione. La speculazione
(che, ci tengo a precisare, non è né illegale né immorale) è basata non sulle
caratteristiche dell’investimento, ma piuttosto su quello che pensiamo qualcun
altro sarà disposto a pagare per esso. Al contrario, un investitore è qualcuno
che compra qualcosa che offre una buona rendita e la speranza di un guadagno in
conto capitale basata sui fondamentali dell’attività. Un investitore non compra
sperando di rivendere a qualcun altro ad un prezzo superiore, ma perché la sua
analisi conferma che l’attività è di buona qualità ed il suo valore reale è
superiore al prezzo pagato.
“There are always three games going on in the market at any time: a game of chance, a game of skill and a game of strategy. Games of chance are gambling; games of skill are speculating; and games of strategy are investing. The best way to understand this is to look at the definitions. Investors, like Warren Buffett, want to find the underlying value of a company. The time horizon is the same time horizon it takes to work out the company’s strategic plan, usually years and decades. The speculator doesn’t care about the underlying value of the company. He cares about the underlying demand of buyers and sellers in the stock. He is looking at the beauty-contest aspect: will people like the stock and bid it up or not. And the gambler is just a more speculative speculator, making a bet because he’s got a hunch that he knows what’s going on. (Alfred R. Berkeley)”
La parabola di Mr. Market può sembrare datata ai nostri giorni, in cui
molti parlano di mercati efficienti, hedging dinamico, strategie quantitative, ETF,
market timing, alpha, beta, volatilità… Il loro interesse è comprensibile,
perché presentare tecniche complesse ha chiaramente un valore per il proponente
del consiglio finanziario. Ma il loro valore per il risparmiatore è una storia
diversa. Nel lungo periodo il successo di un piano di investimento non è prodotto
da formule arcane, programmi computerizzati o segnali determinati dal movimento
giornaliero dei prezzi di mercato. Al contrario, un investitore avrà maggior
successo se saprà abbinare un sano giudizio imprenditoriale con l’abilità di
isolare le proprie decisioni dalle emozioni che circolano nei mercati.
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