mercoledì 18 settembre 2013

40 cose che ho imparato investendo (con molta presunzione…)


  1. La singola variabile più importante in qualsiasi investimento è il prezzo: investire vuol dire comprare qualcosa che vale più di quello che si paga.
  2. In ogni transazione finanziaria, cercate di scoprire quali sono gli incentivi della controparte. Regolatevi di conseguenza.
  3. Il miglior pregio di un investitore è la capacità di dire no: saper dire no è molto più importante che dire si.
  4. Ogni investitore può controllare il proprio processo di investimento; non può assolutamente controllare i movimenti dei mercati. Cercate di avere una filosofia, e cercate di seguirla: potrete così affrontare i problemi quando questi si verificano (perché prima o poi un problema arriva sempre).
  5. I prezzi delle azioni fluttuano molto più del loro valore intrinseco. Per questo motivo un fondo passivo non produrrà mai la miglior performance totale.
  6. Rischio è non sapere cosa si sta facendo. La diversificazione protegge solo contro l’ignoranza.
  7. Investire non è un gioco a premi, dove la persona con il QI più alto vince. Una volta che si conoscono le nozioni di base, quello che fa la differenza nel lungo periodo sono la pazienza e la disciplina.
  8. Paura ed avidità sono le peggiori emozioni da avere quando si considera un investimento.
  9. Nel lungo periodo, un 8% “volatile” batte di gran lunga un 5% costante.
  10. Se non capite cosa state comprando, non compratelo!
  11. Non perdete tempo cercando di imparare strategie che semplicemente non funzionano. Day trading: è come giocare alla roulette, alle volte si vince e ci si auto-convince di essere bravi. Tutto quello che il casinò vuole è che continuiate a giocare… Analisi tecnica: molti indicatori non sono mai stati realmente testati. Moltissimi non funzionano. L’unico grafico che vale la pena analizzare è la linea, probabilmente tendente al ribasso, che indica il valore del vostro portafoglio se seguite queste strategie.ETF a leva: anche se indovinate la direzione del mercato, la matematica del ribilanciamento quotidiano rende questi strumenti dei pessimi investimenti di lungo periodo.
  12. Quando sentite qualcuno meravigliare il proprio successo negli investimenti, state in guardia: molto spesso si tratta più di memoria selettiva e conteggio sbagliato delle perdite che di vera e propria abilità. Per crearsi un track record rispettabile ci vogliono anni, mentre qualsiasi ciarlatano può fare bene per qualche mese. Focalizzatevi sul processo, non sui risultati passati.
  13. Un investitore individuale ha un enorme vantaggio rispetto al gestore di un fondo: può aspettare le opportunità giuste e comprare quello che più gli piace senza preoccuparsi di quello che stanno facendo gli altri, cosa che invece è quasi impossibile per un gestore.
  14. Quelli che sanno quello che fanno hanno la capacità di rendere le cose complesse semplici: non investite in qualcosa che non siete in grado di spiegare in 5 minuti ad un bambino di prima elementare. Quelli che non sanno o cercano solo di vendervi qualcosa rendono le cose semplici complicate.
  15. Il consiglio: “Non sbaglierai mai vendendo in profitto” è insensato. Vendere anche se si sta guadagnando è spesso un errore. Due motivi principali: tasse e costi di transazione. La quarta legge della dinamica afferma infatti che per un investitore il rendimento diminuisce all’aumentare del movimento.
  16. Nei casinò si usano le fiches perché così non sembra di giocare con soldi veri. Alle volte si ha la stessa percezione comprando azioni. Ma le azioni non sono biglietti della lotteria, bensì una partecipazione (piccola o grande) in un’attività operativa: c’è un’azienda dietro ad ogni azione ed un motivo per il quale un’azienda – e le azioni che la rappresentano - si comportano in una determinata maniera.
  17. Le quattro parole più costose nella storia degli investimenti sono: “This time is different” (Sir John Templeton). I dettagli cambiano, ma la trama rimane la stessa e non è mai differente: tutte le bolle scoppiano, tutte le manie passano. Un investitore che ignora la storia dei mercati lo fa a proprio rischio e pericolo.
  18. Molti investitori, spinti da promotori finanziari e consulenti vari, ritengono che il miglior modo per investire sia di cercare di anticipare l’andamento del mercato nel breve termine. Riuscire a farlo con continuità è una partita persa in partenza. “Se spendete 12 minuti ad analizzare le previsioni economiche e dei mercati, avete sprecato 10 minuti” (Peter Lynch)
  19. Diversificazione non significa comprare 20 investimenti senza sapere cosa sono e quanto valgono nella speranza che i rischi si annullino l’un l’altro.
  20. Nell’analizzare un’azione vale la massima di Einstein: “Ogni cosa dovrebbe essere il più semplice possibile, ma non di più”.
  21. Cercate sempre un’opinione contraria e discordante dalla vostra, non la conferma delle vostre idee.
  22. Ma essere contrarian non vuol dire semplicemente fare l’opposto di quello che fanno gli altri: chi attraversa la strada guardandosi alle spalle viene investito da un camion.
  23. Mai comprare azioni a margine, non importa quanto vi dicano che è un’occasione che non potete perdere. Questo mix di leva ed arroganza è esattamente quello che porta le banche alla rovina. Ma gli investitori individuali non sono “too big to fail”.
  24. Come nella vita, il buon senso è usato molto poco negli investimenti.
  25. C’è un tempo per comprare, un tempo per vendere ed un lunghissimo tempo per non far nulla. Gran parte del successo dei migliori investitori è dovuta all’inattività, mentre molti non riescono a resistere alla tentazione di comprare e vendere continuamente. Quantificate tutte le opportunità ma muovetevi solo quando le probabilità sono in vostro favore.
  26. A meno che non sia in grado di vedere il valore del proprio portafoglio scendere anche del 50% in pochi mesi senza entrare nel panico, un investitore non dovrebbe mai essere investito in azioni. E questo vale anche per i fondi azionari e gli ETF.
  27. I mercati rialzisti sono fatti di attività sottovalutate ed avversione al rischio. Non sono fatti di euforia e di entusiasmo.
  28. Un mercato ribassista non è un evento sorprendente, ma prevedibile come una gelata d’inverno. Quando il termometro scende sotto zero non pensate che sia cominciata una nuova era glaciale: vi mettete un giubbotto pesante, spargete il sale sul vialetto e ricordate a voi stessi che prima o poi la primavera tornerà di nuovo.
  29. Se non studiate gli investimenti che comprate, avete le stesse probabilità di vincere che avete in una mano di poker se puntate senza guardare le carte.
  30. La vostra performance non è data da quello che non possedete e che va su. È quello che avete in portafoglio che determina il vostro successo o meno.
  31. Non comprate su un suggerimento di qualcuno nell’aspettativa di un rapido guadagno. Lasciatelo fare ai professionisti, se ci riescono…
  32. Mentre molti cercano di fare il tempo veloce ad ogni giro di pista, ricordate che per vincere un gran premio occorre arrivare al traguardo. Investire è una maratona, non uno sprint.
  33. Nei mercati finanziari, il prezzo è determinato alla fine della giornata dal venditore più nel panico o dal compratore più euforico; il valore è invece determinato dai flussi di cassa che l’investimento genera.
  34. Tutto quello che riguarda i mercati finanziari ha la marcata tendenza a tornare verso la media (regression to the mean): crescita dei fatturati, profitti, capacità dei manager, stili d’investimento e soprattutto la fortuna.
  35. Non cercate di comprare ai minimi e vendere ai massimi. Soltanto i bugiardi ci riescono.
  36. Una buona definizione di rischio è che più cose possono succedere di quelle che in realtà accadranno.
  37. Ci vuole tempo per accrescere il proprio patrimonio, ma basta poco per perderlo.
  38. Se pensate di rimanere investiti per 5 anni ed i rendimenti annui del mercato saranno +40%, -30%, +10%, -6% e +9%, l’ordine in cui avvengono non è importante.
  39. Più si impara sull’arte di investire, e più si cercano cose esotiche e complicate (operazioni a leva, opzioni, azioni sconosciute, long/short su tassi di cambio o d’interesse, …). Forse è noia, forse arroganza, o la ricerca della gloria nell’arrivare a qualcosa prima degli altri. Ma investire non è come una gara di tuffi alle Olimpiadi: non ci sono punti extra per il livello di difficoltà.
  40. Una correlazione non implica causalità ed un’opinione generale non è la stessa cosa che una verità assoluta.

3 commenti:

  1. ciao Matteo,

    una lista interessante, che condivido in gran parte ci sono però anche dei punti in cui non sono completamente d'accordo. Uno di questi è il numero 5. Se non l'ho frainteso vuol semplicemente mettere in guardia dall'analisi tecnica. Ma in effetti ci sono esempi più o meno illustri di persone che hanno accumulato ingenti capitali con considerazioni che non sono solo di tipo fondamentale. M'interesserebbe allo scopo sapere cosa ne pensi dei grandi speculatori come Soros, Paul Tudor Jones o Victor Sperandeo. E' solo fortuna ?

    Enrico

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  2. Scusami, sono ancora Enrico e mi correggo, il punto in questione non era il 5 ma il numero 11.

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  3. Enrico, non è certamente solo fortuna, ma le intuizioni di Soros e Tudor Jones non sono certo di pura analisi tecnica (Sperandeo devo ammettere la mia ignoranza ma non lo conosco).

    La mia opinione personale è che l'analisi tecnica, semplicemente, non serve a niente: dire che il prezzo di qualcosa si sia mosso in un canale discendente con un supporto ed un "testa-e-spalle" triangolare e quindi adesso il prezzo salirà (o scenderà ancora?) non ha alcun senso. Questa convinzione è basata su cosa?

    Comunque queste sono cose che io ho imparato perchè non si adattano al mio modo di investire e di vedere i mercati, non sono leggi scritte nella pietra che devono valere per tutti in qualsiasi condizione: se ci sono persone che costantemente riescono a far soldi guardando ai grafici e divinando l'andamento futuro, sono solo invidioso perchè io faccio molta più fatica per avere molto meno successo...

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