mercoledì 20 dicembre 2017

(Ig)nobel Financial Awards 2017

Come lo scorso anno, è arrivato il momento di assegnare gli IgNobel Prizes in ambito finanziario. [Una necessaria precisazione: questi premi non sono assegnati per le performance di mercato, piuttosto per l’approccio ‘filosofico’ dei vincitori; sono una raccolta di notizie nello spirito di “first make people laugh, and then make them think”.]

Il premio “L’ottimismo è il profumo della vita” va a Deutsche Bank per questo report su Monte dei Paschi:

Per chi avesse perso il conto MPS ha presentato un piano di “rilancio” nel 2011, 2013, 2014, 2015 e 2106. E se questa volta il piano è credibile, perché solo “Hold”?

Il premio “What’s $5 billion among friends?” viene assegnato a Morgan Stanley con la seguente motivazione: “per aver ridotto di $4,6 miliardi i FCF attesi da Snap ed aver mantenuto lo stesso target price” (i dettagli sono stati discussi qui).

Una menzione d’onore nella stessa categoria va a tutti gli analisti del sell-side intervistati in questa ricerca per: “aver fatto una media di 3 errori teorici e quattro ipotesi economiche dubbie, perché […] rispondono agli incentivi e non sono direttamente remunerati per seguire alla lettera i dettami accademici del DCF.

Il premio “Lemmings” va a tutte queste banche che un anno fa, con S&P 500 a 2.240, hanno fatto le seguenti previsioni sul livello a fine 2017:
    2.300: Bank of America Merrill Lynch, Credit Suisse, UBS, Goldman Sachs
    2.325: Citi, Jefferies
    2.350: BMO, Deutsche Bank
    2.400: JP Morgan
    2.450: Oppenheimer
Ovvero tutte comprese tra +3% e +9%: al momento di scrivere S&P 500 è a 2.680 (+20%). Come diceva Keynes: “La cosa migliore per la propria reputazione è fallire in modo convenzionale, anziché aver successo in modo anticonvenzionale.

Ed un premio speciale va a Bank of America Merrill Lynch per aver detto, nello stesso articolo, che il 2017 sarebbe potuto essere un anno binario nel quale S&P 500 poteva scendere a 1.600 (-30%) o salire fino a 2.700 (+20%): veramente molto utile… 


Il premio “Internet of Things” è assegnato a Juicero, una start-up che ha raccolto $120 milioni di dollari da famosi venture capitalists (inclusi Kleiner Perkins e Google Ventures) per commercializzare una pressa che spreme a freddo appositi sacchetti contenenti frutta già pulita e tagliata, pressa che costava la modica cifra di $400. Si è poi scoperto che si faceva prima a spremere i sacchetti a mano! [Senza contare che un sacchetto dal costo di $7-10 produce 8 once di succo, pari a 0,25 litri, meno di una lattina di Coca-Cola.] Mi chiedo come mai l’azienda abbia sospeso la produzione dopo soli 16 mesi… 

Il premio “Prima o poi i Maya avranno ragione!” va a tutti quelli che hanno previsto l’inevitabile crollo del 2017. Tra i moltissimi che si potrebbero citare:

  • James Dale Davidson (un famoso economista che ha previsto i crolli del 1999 e del 2007) aveva detto che “There are three key economic indicators screaming SELL. They don’t imply that a 50% collapse is looming – it’s already at our doorstep.” 
  • Marc Faber (autore di “Gloom, Boom & Doom Report”): “Trump can't stop a dollar crisis, stock mark crash or gold and silver prices skyrocketing!
  • Ann Rutledge (un analista dei mercati obbligazionari che scrive su Forbes) “So, if you ask me whether we are going to have another global financial crisis in 2017… I would say the odds are good. This one probably started in 2013 and by now is well under way.
  • Michael Covel (un trader che insegna strategie di trend following
[Nota: questo non è per mettere in dubbio le loro capacità, il “Gloom, Boom & Doom Report” è al contrario eccellente; ma per ricordare ancora una volta che le previsioni catastrofiche servono ad attirare l’attenzione, ma falliscono miseramente in termini di accuratezza e raramente aiutano a gestire i propri investimenti.]

Infine, quest’anno non poteva mancare una sezione speciale dedicata alle cripto-valute e tutti i loro derivati.

Il premio “I mercati sono efficienti”, consegnato direttamente dal prof. Eugene Fama, va a Bitcoin:

[Altre considerazioni interessanti su cosa rappresenti veramente il “prezzo” di Bitcoin le potete trovare qui e qui]

Il premio “Bitcoin chi?” è vinto da Crypto Co., un’azienda quotata OTC che fino allo scorso anno si chiamava Creo, Inc. ed era una start-up nel settore dell’abbigliamento fitness che progettava reggiseni sportivi innovativi. Dopo aver cambiato nome e fatto un aumento di capitale ($1,3 milioni ad un prezzo di $2 ad azione), a novembre ha acquisito in un reverse merger la maggioranza degli assets di Coin Tracking e.K., un’azienda tedesca attiva nei servizi di aggregazione dati per le cripto-valute, ad una valutazione implicita di $8 milioni. Infine, il 12 dicembre scorso ha raccolto altri $8 milioni da 76 investitori accreditati al prezzo di $7: nonostante questa vendita fosse stata anticipata da tempo, le azioni vendute a $7 trattavano sul mercato il giorno precedente a $642!!! Questa “one of the first publicly traded technology companies in the digital currencies and blockchain sector, offers a portfolio of digital assets, technologies, and consulting services to the blockchain and cryptocurrency markets” oggi vale $12 miliardi….

Tra le Initial Coin Offerings (ICO) c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Il premio “Moto perpetuo” è senz’altro di
Nagacoin, auto-proclamatasi “Tinder of stock trading”: a pagina 7 del suo paper di presentazione possiamo leggere:
Il premio “Almeno siamo onesti…” è invece di wysker e dei suoi token wys: nelle FAQ del sito, sotto “What do wys Tokens represent?” si legge infatti:
“The wys utility tokens are intended for use on the wysker Platform. Ownership of the tokens carry no rights other than the right to use them as a means to obtain services on the wysker Platform, and to enable usage of and interaction with the platform, if successfully completed and deployed. The tokens do not represent or confer any ownership right or stake, share or security or equivalent rights, or any right to receive future revenue shares, intellectual property rights or any other form of participation in or relating to the wysker platform, and/or wysker and its affiliates. The tokens are not refundable and are not intended to be a digital currency, security, commodity or any other kind of financial instrument.”
Cliccando su terms & conditions, nella sezione Rischi si trova:
“14. Risks Arising from Lack of Governance Rights. Because Tokens confer no governance rights of any kind with respect to the Ecosystem or the Company, all decisions involving the Company’s products or services within the Ecosystem or the Company itself will be made by the Company at its sole discretion, including, but not limited to, decisions to discontinue its products or services in the Ecosystem, to create and sell more Tokens for use in the Ecosystem, or to sell or liquidate the Company. These decisions could adversely affect the Ecosystem and the utility of any Tokens you owns, including their utility for obtaining Services.”
Se comprate i token wys, l’unica cosa che potete fare è spenderli sulla piattaforma, se verrà mai completata; e l’azienda si riserva il diritto di fare quello che le pare con i soldi raccolti nella ICO…

Aggiungete pure le vostre nominations nei commenti!

1 commento:

  1. Premio: "Io non c'ero e se c'ero dormivo" ai regolatori e controllori del sistema bancario italiano.

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