giovedì 24 gennaio 2019

Metro Bank: un po’ di schadenfreude…

Schadenfreude: il piacere che deriva dalle sfortune degli altri

Metro Bank (MTRO:LN), già discussa un paio di anni fa, è una delle challenger banks nel sistema finanziario inglese. In realtà è molto diversa dalle dozzine di start-up che sono nate negli ultimi anni, molto più orientate alla tecnologia, alla condivisione ed all’offerta online: Metro Bank persegue al contrario una strategia vecchio stile basata sulle filiali (che sono chiamate stores) e sull’esperienza completa offerta al cliente. Come ben riportato da FT-Alphaville, è come una setta ed i suoi clienti sono dei veri e propri adepti.


Quotata nel 2016 a £20, il prezzo è raddoppiato fino a £40 per poi cominciare lo scorso anno un’inesorabile discesa: ieri, con l’annuncio dei risultati preliminari per il 2018, è crollato di quasi 40% fino a £14, ben al di sotto del prezzo dell’IPO.
Cosa ha causato il crollo? Non è stato un profit warning, perché come si vede dallo screenshoot sottostante i risultati hanno al contrario mostrato una continua, rapida crescita.
Quello che ha scatenato le vendite, come riportato da FT-Alphaville ed altri media, è stato piuttosto questo commento ai risultati:
“Risk weighted assets at full year are expected to be approximately £8.9bn with the increase driven by both net loan growth and an adjustment in the risk weighting of certain commercial loans secured on property and certain specialist BTL loans to large portfolio landlords. Total capital ratio is expected to be approximately 15.8% as at December 31 2018.”
In pratica, nel calcolo di risk-weighted assets (RWA) fino ad oggi la banca ha usato un peso di 50% per i mutui commerciali e di 35% per i mutui BLT (“buy-to-let”, “compra-per-affittare”), entrambi adesso alzati a 100%. Il CEO si è giustificato dicendo che è stato un semplice “misinterpretation of the rules”. In realtà questo solleva molti dubbi sui controlli interni, particolarmente importanti per una banca che per crescere fa affidamento soprattutto su broker esterni (vedere post precedente). Senza contare il passato del presidente e fondatore Vernon Hill, anche questo discusso nel post precedente.

Per la cronaca, sui risultati preliminari per il 2018, oggi Metro Bank tratta ad un P/E di 35x ed un P/BV di 0,95x (erano 55x e 1,5x, rispettivamente, fino a due giorni fa). Il basso P/BV non è tuttavia così allettante, perché probabilmente avrà bisogno di ulteriore capitale per finanziare la sua rapida espansione: già lo scorso luglio aveva proceduto ad un aumento di £300 milioni per l’acquisizione di un portafoglio di mutui di £520 milioni, con le nuove azioni che furono piazzate a £34! 
Riprendendo le conclusioni del post precedente, attenzione alle istituzioni finanziarie (non solo banche) che crescono molto velocemente. L’aumento delle attività, delle commissioni, dei margini di interesse possono sostenere l’andamento del prezzo nel breve, quando tutto sembra andare a gonfie vele. Ma bisogna sempre ricordare:

  1. La crescita ha senso solo se ROE è superiore al costo del capitale, altrimenti si distrugge (non si crea) valore: questo vale per qualsiasi impresa
  2. Non è difficile crescere rapidamente sotto-prezzando i propri prodotti/servizi: nel caso delle banche prestando un po’ a chiunque.
Questo vale anche e soprattutto per tutte le nuove piattaforme di peer-to-peer lending. Le banche “tradizionali” offrono un servizio spesso pessimo, sono altamente inefficienti e non sanno prezzare il rischio (vedi NPL), ma non sono completamente stupide: i clienti che “lasciano” ai nuovi entranti sono spesso i peggiori, non certo i migliori…

2 commenti:

  1. molto interessante il post in particolare l'ultimo paragrafo
    se ti interessa metro è uno dei top pick per il 19 di sumzero
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  2. Ottimo il commento sul peer-to-peer lending, già avevo idea di starne alla larga, ora capisco!

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