giovedì 8 luglio 2021

Performance portafoglio primo semestre 2021

Anche se positivo, il primo semestre del 2021 ha visto di nuovo una sottoperformance del portafoglio (+12,3%) rispetto al benchmark (MSCI EMU Small/Mid Caps +13,5%), anche se la differenza è in gran parte attribuibile alla liquidità (~9%). [Ricordo che il rendimento dell’indice è gross return, ovvero include il reinvestimento dei dividendi al massimo livello possibile per un residente nel paese di domicilio dell’azienda che lo paga, mentre il portafoglio include sia la tassazione su dividendi (che non sono reinvestiti ma si accumulano in liquidità) che sui capital gains.]
 
In EUR, solo due titoli (Grenke e Fuchs) hanno avuto performance negative, mentre altri hanno recuperato con rendimenti superiori a 60% (ma rimangono molto negativi dal loro ingresso nel portafoglio).
La performance cumulata è ovviamente migliorata (+84%, +8,4% annualizzata), ma ancora ben inferiore rispetto sia al benchmark “ufficiale” che a quello “assoluto”.
Qualche news sui singoli titoli, soprattutto quelli più problematici:
  • Cie. du Bois Sauvage: ha venduto la partecipazione di 27% in Recticel con un guadagno di €102m rispetto al book value a bilancio (e di €42m rispetto alla stima nel calcolo del NAV)
  • Grenke: come previsto, le accuse di frode dello scorso anno si sono rivelate non sostanziali, al punto che l’azienda ha ricevuto una “unqualified audit opinion”, ovvero a giudizio dei revisori i valori riportati sono appropriati (nota: questo non è certo un certificato di garanzia, in tutte le frodi – Wirecard, Parmalat, … - i revisori avevano dato l’ok perché lavorano per il management dell’azienda, non per gli investitori). Grenke ha deciso pertanto di ricominciare a pagare il dividendo, ma rimane da vedere l’impatto della pandemia sul business sottostante (non solo il totale degli ammortamenti per leasing non pagati, ma anche l’effetto sull’espansione internazionale).
  • JZ Capital Partners: ha proseguito con le dismissioni di alcune micro-caps con i proventi delle quali continua a ripagare il debito esistente. All’ultimo rilevamento (maggio), il NAV era stimato a $4,21 rispetto ad un prezzo attuale di $1,66, per uno sconto di -61%.
  • Spice Private Equity: altro titolo che ha recuperato molto nel 2021, soprattutto perché finalmente il management si è deciso a procedere ad alcune dismissioni. Ha infatti ceduto la catena di ristoranti Leon con un incasso di $44m, pari a 1,2x quanto investito. Tra gli investimenti diretti rimangono un’altra catena di ristoranti (Bravo Brio), un’azienda software quotata (Rimini Street: i suoi fondamentali e prospettive non sembrano male, il prezzo invece rimane anemico) ed una specie di fondo di venture capital (G2D Investments, nel quale ha contribuito la sua partecipazione in The Craftory in cambio di una quota del 25%; G2D è stato quotato lo scorso settembre sulla borsa brasiliana).
  • Raven Property: continuano le transazioni con Invesco (fino a poco tempo fa suo principale azionista) per il riacquisto delle azioni detenute dai suoi vari fondi, un mix di buyback ed acquisti da parte di joint ventures. Complessivamente, l’impatto finale dovrebbe essere positivo per il NAV (sono state fatte a sconto rispetto al prezzo corrente), ma sembra che al mercato non interessi molto.
  • Shaftesbury: lo scorso anno è stato molto difficile visto il focus commerciale sul centro di Londra, le riaperture del 2021 dovrebbero portare a numeri migliori, e ha fatto la cosa giusta difendendo il portafoglio (no vendite forzate a prezzi di saldo) rafforzando la struttura patrimoniale con un aumento di capitale da £300m (anche se, viste le condizioni di mercato, è stata costretta a farlo a condizioni punitive per gli azionisti esistenti).
È giunto il momento di vincere la mia cocciutaggine ed ammettere che il portafoglio non è oggi quello che vorrei (per errori di analisi, eventi imprevisti, pigrizia mentale, …): le idee per nuove posizioni non mancano, devo solo riuscire a convincermi.

4 commenti:

  1. 12,3% vs. 13,5%, problemone... la cosa sicura è che comprando l'indice con un Etf ci si diverte meno. Ciao

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    1. beh, sempre sotto-performance è: e per quanto sia convinto della bontà delle gesioni attive, non si investe perchè divertente, ma per fare soldi. Se non ci si riesce, meglio un ETF

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  2. Sempre interessanti le tue riflessioni e analisi. Mi chiedevo come ti spieghi questa sottoperformance piuttosto pesante del tuo portafoglio nel 2020 e 2021. Forse eri troppo investito in settori che sono stati tra i piu' colpiti dalla pandemia, senza avere azioni di aziende che hanno beneficiato enormemente dalla pandemia? Questo sarebbe piu' una questione di sfortuna, che di errori di analisi.

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    1. Come già spiegato lo scorso anno, alcuni titoli hanno sofferto per la pandemia e soprattutto non hanno recuperato né in H2 2020 né nel 2020, e hanno un tema in comune:
      - Grenke: solidità piccole/medie imprese
      - Eurobank: turismo + solidità delle aziende greche
      - TFF: consumi di vini e liquori pregiati
      - Spice Private Equity: hospitality e consumi
      - Shaftesbury: negozi ed uffici
      - BETT: turismo e hospitality
      - Hibernia: uffici

      Altri sono invece stati errori dovuti a fattori idiosincratici: JZCP (portafoglio di real estate vale meno di quanto previsto, e questo già pre-pandemia); Raven (tesi interessante ma management non così competente)

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