Dal punto di vista dei mercati azionari, il 2019 non è stato un anno “eccezionale”: rendimenti superiori a 30% si sono verificati 25 volte dal 1872, più o meno una volta ogni sei anni. Anni molto negativi (peggiori di -20%) sono stati molto più rari.
mercoledì 22 gennaio 2020
Grafici, tabelle ed altre considerazioni sparse
Qualche dato interessante raccolto recentemente.
Dal punto di vista dei mercati azionari, il 2019 non è stato un anno “eccezionale”: rendimenti superiori a 30% si sono verificati 25 volte dal 1872, più o meno una volta ogni sei anni. Anni molto negativi (peggiori di -20%) sono stati molto più rari.
Dal punto di vista dei mercati azionari, il 2019 non è stato un anno “eccezionale”: rendimenti superiori a 30% si sono verificati 25 volte dal 1872, più o meno una volta ogni sei anni. Anni molto negativi (peggiori di -20%) sono stati molto più rari.
lunedì 13 gennaio 2020
Casper: wtf?
Credevo che il 2019 avesse già regalato molte storie interessanti, ma vedo che anche il 2020 è iniziato in maniera altrettanto scoppiettante.
Fondata nel 2013, Casper è un produttore di materassi di alta gamma. In realtà, è ovviamente molto di più: una start-up attiva solo online che vende direttamente ai consumatori a prezzi concorrenziali. Lo scorso marzo ha ricevuto un ulteriore finanziamento di $100 milioni dai soliti fondi di venture capital, per una valutazione implicita di $1,1 miliardi.
Fondata nel 2013, Casper è un produttore di materassi di alta gamma. In realtà, è ovviamente molto di più: una start-up attiva solo online che vende direttamente ai consumatori a prezzi concorrenziali. Lo scorso marzo ha ricevuto un ulteriore finanziamento di $100 milioni dai soliti fondi di venture capital, per una valutazione implicita di $1,1 miliardi.
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martedì 7 gennaio 2020
Performance portafoglio: cosa ho imparato nel 2019
Anno positivo per il portafoglio (+17,7%: nei 6 anni di esistenza solo il 2018 è stato negativo), ma ben lontano dai risultati di MSCI EMU Small/Mid caps (+28,3%).
Le spiegazioni di questo primo vero periodo di sottoperformance (-10,5%: doveva accadere, ed è meglio che sia successo quando il mercato fa +30% piuttosto che quando fa -20%) sono relativamente semplici:
Le spiegazioni di questo primo vero periodo di sottoperformance (-10,5%: doveva accadere, ed è meglio che sia successo quando il mercato fa +30% piuttosto che quando fa -20%) sono relativamente semplici:
- Con un peso medio nel corso dell’anno di 8%, in un mercato che sale di 30% questo è di per sé un drag di almeno 2%.
- Errori di selezione: non solo 6 titoli (su 19) hanno avuto un rendimento negativo in un mercato in forte aumento, ma altri 5 han restituito meno di +6%. Oltre metà portafoglio è stata mediocre, e la performance aggregata è stata “salvata” da pochi, eccezionali titoli.
- La generale, perdurante debolezza delle strategie value.
giovedì 2 gennaio 2020
Una rivisitazione degli ultimi 10 anni e le mie previsioni per la prossima decade
Per chi ci è passato, la situazione attuale ricorda molto da vicino la fine degli anni 1990: le azioni tech sovraperformarono tutto il resto con un margine considerevole, in particolare le strategie value; questo fenomeno fu in gran parte concentrato negli US, che fecero molto meglio delle altre regioni; le gestioni attive fecero peggio dei benchmark (ricordate la cover di Barron’s: “What’s wrong, Warren?” del dicembre 1999?); la crescita relativa portò all’apprezzamento di USD, penalizzando i mercati emergenti. Esattamente quello che è successo negli ultimi 10 anni.
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