Data la sua natura, questo ETF non è mai stato molto popolare tra gli investitori, avendo vivacchiato nell’ultimo anno attorno a $50 milion in AuM: la performance da inizio anno è stata ovviamente brutale, ma nonostante questo dal mese di marzo ha attratto ben $600 milioni di nuovi influssi!
Fonte: Bloomberg
Poi arriva il week-end del meeting annuale di Berkshire Hathaway ed i commenti di Buffett (“You’ve got too many planes”), ed lunedì (ieri) JETS apre in ribasso di 10%...
Fonte: Bloomberg
Una sintesi di quello che Buffett ha detto sulle aerolinee:
- Ha venduto le partecipazioni non perché qualcuno ha cambiato il target price o abbassato le stime per l’anno in corso; ha venduto perché ha capito che ha fatto uno sbaglio
- Ha speso tra $7 e $8 miliardi per acquistare circa 10% in ciascuna delle 4 principali aerolinee US dalle quali pensava di poter ottenere circa $1 miliardo di utili operativi l’anno (→ uno yield di 12%-14%).
- È stata una decisione basata sulle probabilità, ossia di ricevere un ammontare attraente di utili da questo paniere: oggi è chiaro che non sarà più così
- In media queste 4 aerolinee avranno bisogno di prendere a prestito tra $10 e $12 miliardi ciascuna: gli utili disponibili per gli azionisti saranno pertanto più bassi, e questi soldi andranno prima o poi restituiti, quindi con il rischio di dover procedere ad un aumento di capitale
- "We took money out of the business basically even at a substantial loss, and we will not fund a company where we think that it’s going to chew up money in the future.”
- Non ha idea se i passeggeri torneranno ai livelli precedenti in due o tre anni, al momento c’è molta incertezza
“We prepare ourselves for problems that sometimes create their own momentum. I mean 2008 and 2009, you didn’t see all the problems the first day. […] There are things to trip other things, and we take a very much a worst case scenario into mind that probably is a considerably worse case than most people do.”Diverso da quanto fatto nel 2008, seppure molti investimenti di quel periodo siano stati molto redditizi:
“I made some other already-recognizable errors as well. They were smaller, but unfortunately not that small. During 2008, I spent $244 million for shares of two Irish banks that appeared cheap to me. At year end, we wrote these holdings down to market: $27 million, for an 89% loss. Since then, the two stocks have declined even further. The tennis crowd would call my mistakes unforced errors.” (Dalla lettera del 2009)I migliori investitori non sono quelli che non sbagliano mai, bensì quelli che realizzano presto quando la loro tesi è cambiata: una cosa che invece io non ho ancora imparato a fare (vedi Eurobank Ergasias, JZ Capital Partners, …).
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