“Statoil lowered its long-term oil price outlook for Brent crude to $75 per barrel in 2020, from a previous forecast for $83, and $80 in 2030, compared with $100 before.
This forced the group to reduce the valuation of its oil and gas reserves, prompting the impairment which caused an unexpected fourth-quarter loss.”
martedì 21 febbraio 2017
“Don’t be a yield pig” (IV) – Statoil & peak oil
Dopo Exxon, anche la norvegese Statoil ha annunciato grossi impairments con i risultati del 2016. Dall’articolo del Financial Times:
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martedì 7 febbraio 2017
Unicredit: aumento di capitale e diritti
La scorsa settimana Unicredit (UCG IM) ha approvato l’aumento di capitale da €13 miliardi con le seguenti caratteristiche:
- 13 nuove azioni per ogni 5 “vecchie” azioni possedute (ordinarie e/o di risparmio)
- Prezzo di sottoscrizione: €8,09
- I diritti possono essere esercitati dal 6 al 23 febbraio (ma sono negoziati solo fino al 17 febbraio)
- Lo sconto sul TERP (Theoretical Ex-Rights Price) è di 38% rispetto al prezzo di mercato del 1 febbraio
venerdì 3 febbraio 2017
“Don’t be a yield pig” (III) – Exxon
Lo scorso settembre ho scritto un paio di post sulle oil majors (qui e qui), le cui conclusioni erano che il settore non sembrava così cheap come molti asseriscono, e che molte aziende avevano bisogno di prezzi del petrolio ben superiori per giustificare le loro valutazioni (all’epoca era attorno a $47, oggi è salito $53).
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mercoledì 1 febbraio 2017
Trump: “The art of the deal”
Mischiare politica ed investimenti non è in genere una buona proposizione. Tuttavia è indubbio che gli ultimi 12 mesi siano stati dominati dall’incertezza soprattutto sul lato politico, e buona fortuna a chiunque abbia tentato di posizionarsi basandosi sulle anticipazioni dei risultati elettorali!
Il principale “elephant in the room” rimane ovviamente Donald J. Trump. Per cercare di capire il suo impatto nei prossimi quattro anni sono partito dal suo primo libro, “The Art of the Deal”: pubblicato nel 1987 quando aveva 41 anni, è probabilmente il più autentico, un’introduzione diretta alla sua visione personale e professionale del mondo (anche se, nonostante le sue solite esagerazioni, non è stato né scritto né pensato da lui).
Il principale “elephant in the room” rimane ovviamente Donald J. Trump. Per cercare di capire il suo impatto nei prossimi quattro anni sono partito dal suo primo libro, “The Art of the Deal”: pubblicato nel 1987 quando aveva 41 anni, è probabilmente il più autentico, un’introduzione diretta alla sua visione personale e professionale del mondo (anche se, nonostante le sue solite esagerazioni, non è stato né scritto né pensato da lui).
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